1per l'avanti e per lungo tempo di poi. È uno de'più importanti e de'più
desiderati fra i detti teoremi quello della ragion varia della percossa, secondo
che viene il colpo obliquamente o a diritto. Il Cardano proponendosi di di
chiarare nell'Opus novum “ quanta proportione decedat ictus in obliquum
parietem, ab eo qui est ad perpendiculum ” (Operum, T. IV cit., pag. 520),
ne conclude essere quella proporzione secondo gli angoli dell'incidenza, e
tanto aveva la cosa lusinghìero aspetto di verità, che fu la medesima carda
nica conclusione ammessa senz'alcun dubbio anche da Galileo. Nella re
staurata scienza fu primo a riconoscer l'errore il Torricelli, fatto accorto
tutto insieme dalla Fisica e dalla Geometria: dietro lui poi il Borelli mosse
più sicuro i suoi passi. E perchè la via lunga, segnata da Galileo al Bo
relli, fu compendiosamente, a partir dal medesimo principio e giungere al
medesimo termine, percorsa dal solo Leonardo; giova accennar di volo ai
progressi fatti dalla scuola galileiana, perchè più efficace riesca, colla scienza
sparsa per le solitarie Note vinciane, l'invidioso confronto.
desiderati fra i detti teoremi quello della ragion varia della percossa, secondo
che viene il colpo obliquamente o a diritto. Il Cardano proponendosi di di
chiarare nell'Opus novum “ quanta proportione decedat ictus in obliquum
parietem, ab eo qui est ad perpendiculum ” (Operum, T. IV cit., pag. 520),
ne conclude essere quella proporzione secondo gli angoli dell'incidenza, e
tanto aveva la cosa lusinghìero aspetto di verità, che fu la medesima carda
nica conclusione ammessa senz'alcun dubbio anche da Galileo. Nella re
staurata scienza fu primo a riconoscer l'errore il Torricelli, fatto accorto
tutto insieme dalla Fisica e dalla Geometria: dietro lui poi il Borelli mosse
più sicuro i suoi passi. E perchè la via lunga, segnata da Galileo al Bo
relli, fu compendiosamente, a partir dal medesimo principio e giungere al
medesimo termine, percorsa dal solo Leonardo; giova accennar di volo ai
progressi fatti dalla scuola galileiana, perchè più efficace riesca, colla scienza
sparsa per le solitarie Note vinciane, l'invidioso confronto.
Rimeditava un giorno il Torricelli queste parole scritte nella I Gior
nata de'Due massimi sistemi: “ Fate conto che tutte le linee parallele, che
voi vedete partirsi dai termini A, B (fig. 27) sieno i raggi, che sopra la
linea CD vengono ad angoli retti: inclinate ora la medesima CD, sicchè
218[Figure 218]
nata de'Due massimi sistemi: “ Fate conto che tutte le linee parallele, che
voi vedete partirsi dai termini A, B (fig. 27) sieno i raggi, che sopra la
linea CD vengono ad angoli retti: inclinate ora la medesima CD, sicchè
218[Figure 218]
Figura 27.
penda come DO: non vedete voi che buona
parte di quei raggi, che ferivano la CD, pas
sano senza toccar la DO? Adunque, se la DO
è illuminata da manco raggi, è ben ragionevole
che il lume ricevuto da lei sia più debole ”
(Alb. I, 92). L'argomento fisico, nella mente
matematica del Lettore, si trasformava facil
mente in geometrico, e giacchè l'obliquità DO
riceve tanta parte de'raggi, quanti ne cadono
sulla perpendicolare DM; dunque, n'ebbe a
concludere, la quantità del lume ricevuto sulla
parete eretta sta alla quantità del lume sul
l'inclinata, come l'intero seno sta al seno dell'angolo dell'incidenza. Riguar
dando poi quei raggi come composti d'innumerevoli corpuscoli in moto,
applicò quella legge fotometrica all'analoga legge meccanica della percossa.
penda come DO: non vedete voi che buona
parte di quei raggi, che ferivano la CD, pas
sano senza toccar la DO? Adunque, se la DO
è illuminata da manco raggi, è ben ragionevole
che il lume ricevuto da lei sia più debole ”
(Alb. I, 92). L'argomento fisico, nella mente
matematica del Lettore, si trasformava facil
mente in geometrico, e giacchè l'obliquità DO
riceve tanta parte de'raggi, quanti ne cadono
sulla perpendicolare DM; dunque, n'ebbe a
concludere, la quantità del lume ricevuto sulla
parete eretta sta alla quantità del lume sul
l'inclinata, come l'intero seno sta al seno dell'angolo dell'incidenza. Riguar
dando poi quei raggi come composti d'innumerevoli corpuscoli in moto,
applicò quella legge fotometrica all'analoga legge meccanica della percossa.
Pubblicatisi appresso i Dialoghi delle Due nuove scienze, altre rimedi
tate parole ivi lette suggerirono alla Geometria del Torricelli, intorno a ciò,
idee più precise. Diceva così nel IV di que'Dialoghi Galileo: “ Se la posi
tura del corpo, che riceve la percossa, sarà tale che il moto del percuziente
la vada a investire ad angoli retti, l'impeto del colpo sarà il massimo. Ma
se il moto verrà obliquamente, e come diciam noi a scancio, il colpo sarà
più debole, e più e più secondo la maggiore obliquità, perchè in oggetto
in tal modo situato, ancorchè di materia sodissima, non si spenge e ferma
tutto l'impeto e moto del percuziente, il quale sfuggendo passa oltre, con
tinuando almeno in qualche parte a moversi sopra la superficie del resi-
tate parole ivi lette suggerirono alla Geometria del Torricelli, intorno a ciò,
idee più precise. Diceva così nel IV di que'Dialoghi Galileo: “ Se la posi
tura del corpo, che riceve la percossa, sarà tale che il moto del percuziente
la vada a investire ad angoli retti, l'impeto del colpo sarà il massimo. Ma
se il moto verrà obliquamente, e come diciam noi a scancio, il colpo sarà
più debole, e più e più secondo la maggiore obliquità, perchè in oggetto
in tal modo situato, ancorchè di materia sodissima, non si spenge e ferma
tutto l'impeto e moto del percuziente, il quale sfuggendo passa oltre, con
tinuando almeno in qualche parte a moversi sopra la superficie del resi-