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eſſempi, ma laſciamo un poco la diffinitione
nominale, con la media, & alquanto diſcor
riamo intorno l'eſſentiale, laquale (per uſa
rei proprij nomi de gli ſcittori) ouero che è
cauſale, ouero formale: formale è quella, che
ne dichiara l'eſſenza, & forma della coſa,
che diſſiniſce; ma perche ſi può dichiarare
l'eſſenza di qualunque coſa, & ſemplicemen
te ſenza circonſtanza ueruna, & anco con
qualehe additamento, per tanto ne naſcono
due ſpecie di diffinitione, una cioè chiamata
da Logici quidditatiua, & è quella che ſem
plicemente eſpone, & l'altra per additamen
to, nella quidditatiua apunto ſempre ui è il
genere piu proßimo, & le differenze della co
ſa diffinita; però non ſi deue pigliare ogni ſor
te di differenza, ma ſolo le proprie, che ac
compagnano il diffinito. MOR. Se le diffe
renze proprie mi foſſero incognite, non patrem
mo conoſcerle? TOM. Sì. ma con gli ac
cidenti della forma, ſe ue ne ſono, & ſe non
ue ne ſono, con quegli della materia; perche
come ben diſſe Ariſtotele piu toſto ſono tra di
loro le coſe differenti per la forma, che per la
materia. MOR. Se coſi foſſe potrebbeſi
dunque diffinire le coſe ſolo con la forma, la
ſciando la materia. TOM. Anzi ſi fareh
be errore, perche concorre parimente all'eſ-
eſſempi, ma laſciamo un poco la diffinitione
nominale, con la media, & alquanto diſcor
riamo intorno l'eſſentiale, laquale (per uſa
rei proprij nomi de gli ſcittori) ouero che è
cauſale, ouero formale: formale è quella, che
ne dichiara l'eſſenza, & forma della coſa,
che diſſiniſce; ma perche ſi può dichiarare
l'eſſenza di qualunque coſa, & ſemplicemen
te ſenza circonſtanza ueruna, & anco con
qualehe additamento, per tanto ne naſcono
due ſpecie di diffinitione, una cioè chiamata
da Logici quidditatiua, & è quella che ſem
plicemente eſpone, & l'altra per additamen
to, nella quidditatiua apunto ſempre ui è il
genere piu proßimo, & le differenze della co
ſa diffinita; però non ſi deue pigliare ogni ſor
te di differenza, ma ſolo le proprie, che ac
compagnano il diffinito. MOR. Se le diffe
renze proprie mi foſſero incognite, non patrem
mo conoſcerle? TOM. Sì. ma con gli ac
cidenti della forma, ſe ue ne ſono, & ſe non
ue ne ſono, con quegli della materia; perche
come ben diſſe Ariſtotele piu toſto ſono tra di
loro le coſe differenti per la forma, che per la
materia. MOR. Se coſi foſſe potrebbeſi
dunque diffinire le coſe ſolo con la forma, la
ſciando la materia. TOM. Anzi ſi fareh
be errore, perche concorre parimente all'eſ-