Alberti, Leon Battista, L' architettura

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183179LIBRO SESTO.
De la Vite, & de ſuoi Pani, in che modo ipeſi ſitirino, ſiportino, & ſi
ſpinghino
. Cap. VIII.
NOi habbiamo trattato de la Ruota, dele Taglie, & dele Manouelle, da
quì
innanzi uoglio che tu ſappia che la Vite è fatta quaſi di cerchi come
115 anelli, i quali ueramente ſon q̃lli, che pigliono ſopra di loro a reggere il
peſo
, ſe queſti pani, o Anegli fuſsino intieri, &
non tagliati, in modo chela fine
de
l’uno fuſſe il principio delo altro, certamẽte che il peſo, che reggerebbo-
no
ſe bene e’ ſi moueſſenõ anderebbe mai in ſu, in giu, ma andrebbe ator-
no
ugualmẽte ſecõdo lo andare del pane, è forzato adunque il peſo ad andarin
2210 ſu, o in giu-da la forza dele Manouelle giu peri pani de le Viti.
Di nuouo ſe
queſti
pani fuſsino piccoli, &
ſi auuicinaſsino al centro quanto piu poteſsino cer
to
che con piu piccola manouella, &
con minori forze mouereſti i peſi. # Non
tacerò
quì di dire quel che certo non penſai d’hauer a raccontare, cioè che ſe tu
ti
ordinerai di maniera che il fondo di qual ſiuoglia peſo da muouerſi, non ſia
3315 (per quanto però potrà la mano, o l’arte del maeſtro) piu largo che un punto,
&
che ſi muoua talmente ſu per un piano ſtabile & ſodo, che nel muouerſi non
faccia
ſolco alcuno in detto piano, io ti prometto che tu mouerai la Naue d’Ar-
chimede
, &
ti riuſcirà qual tu ti uoglia coſa, ſimile a queſta, Ma di loro ne tratte-
remo
altroue.
# Qual s’è l’una di perſe di queſte coſe, chenoi habbian dette è
4420 molto gagliarda a mouer peſi, ma ſe elle s’accozzeranno tutte inſieme, ſaranno
gagliardiſsime
.
# Ne la Magna trouerai tu in molti luoghi la giouentù ſcherza-
re
ſu per il diaccio con certi zoccoli ferati, che di ſotto ſono ſottiliſsimi, i quali
poi
che ſi muouono non altrimenti che un leggiere peſce, sdrucciolano ſo-
pra
il diaccio con tanta uelocità, che non ſopportano d’eſſer ſuperati dal uolo
5525 di qual ſi uoglia ueloce uccello.
# Maconcioſia che i peſi o e’ſi tirino, o e’ ſi
ſpinghino
, o e’ ſi portino, diremo, che e’ ſi tirano conle funi, ſi ſpingono
con
le ſtanghe, &
ſi portano con le ruote, & con ſimili inſtrumenti, & in qual mo
do
ci poſsiamo ſeruire a un tratto di tutte queſte coſe inſieme, è manifeſto.
Main tutti queſti ſi fatti modi, biſogna che ci ſia una qualche coſa’, che ſtando
6630 ferma, &
immobile, ſerua a far muouere l’altre coſe. # Se il peſo ſi harà a tirare
biſogna
che ui ſia un’altro peſo maggiore, alquale ſi leghino gli inſtrumenti, che
tu
harai ad adoperare, &
ſe tu non harai@tal peſo, metterai un palo di ferro di tre
cubiti
gagliardo, ben adentro nel terreno ben pillato, o fermatolo con tron
coni
attrauerſati.
# Dipoilega a la teſta del palo, che eſce fuori del terreno le
7735 Taglie, &
gli Argani. Etſe il terreno ſaràrenoſo diſtendauiſi traui lunghe ſopra
dele
quali ſi riri il peſo, e a le teſte de le traui ad un buon chiodo leghinſi i uoſtri
inſtrumenti
.
# Io dirò coſa che gli ineſperti non l’acconſentiranno, fino a tanto
che’non
habbino inteſo il caſo come egli ſtà, cioè, che per un piano ſi tirano piu
commodamente
duoi peſi che uno, &
queſto ſi farà in queſto modo. # Moſ-
8840 ſo il primo peſo inſino a la fine de la trauata che egli harà ſotto, lo fermerò
con
biette, &
conij, in maniera che non ſi muoua diniente, & ui appiccherò, o
legherò
lo inſtrumento con il quale harò a tirar l’altro peſo, di maniera che ſu
per
un medeſimo piano auerrà che il peſo mobile, da lo altro a lui uguale,

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