Zanotti, Francesco Maria, Della forza de' corpi che chiamano viva libri tre, 1752

Table of figures

< >
< >
page |< < (163) of 343 > >|
187163LIBRO II. cendoſi a una certa ſimilitudine, e quaſi a una for-
ma ſola.
Et a me, diſſi, pajon più belle per quel-
le tante, e così varie forme, che hanno.
Ma ben
m’ accorgo, che voi volete farmi diſubbidire alla
Signora Principeſsa, traendomi così a poco a po-
co nel diſcorſo della ſemplicità, della quale l’ ana-
logia è come una conſeguenza.
Io dunque per non
commettere così grave colpa, dirò della analogia
brevemente, ſenza toccare il principio della ſem-
plicità, e ſol quanto baſta per riſpondere all’ ar-
gomento da voi propoſto.
Io dico dunque, che
argomentando dall’ analogia, ſi argomenta aſsai
bene e con qualcheprobabilità, ſeconoſcendo noi,
due coſe eſſer ſimili in moltiſſime proprietà, così
che pajano d’ un’ iſteſsa ſpezie, concludiamo, do-
vere eſser ſimili anche in una proprietà, che ſap-
piamo convenire all’ una, et è quiſtione, ſe conven-
ga anche all’ altra;
e così da molte proprietà argo-
mentiamo di una.
L’ argomento però ſarebbe aſsai
debole, ſe da una voleſſimo argomentar di molte.
E per venire al propoſito io non ſo in verità, con
quanta ſicurezza conchiuder ſi poſsa, che due po-
tenze eſsendo ſimili in queſta ſola proprietà di e-
ſercitar amendue una preſſione continva et eguale,
debban per ciò eſser ſimili in tutte;
e perchè l’una
produce le velocità proporzionate ai tempi, così
debba far’ anche l’ altra.
Senza che dalla analo-
gia può naſcere probabilità alcuna, non può mai
naſcere alcuna evidenza.
Voi ſiete, diſse allora
il Signor D.
Serao, un logico troppo faſtidiofo;

Text layer

  • Dictionary

Text normalization

  • Original
  • Regularized
  • Normalized

Search


  • Exact
  • All forms
  • Fulltext index
  • Morphological index