Alberti, Leon Battista, L' architettura

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187183LIBRO SESTO. ne ad eſſere al rinzaffato ſcopriranno per la crudezza loro nel raſciugarſi infini-
te
ſeſſure.
Et ſe il rinzaffato ſarà dolce come s’appartiene di eſſere a lo Into-
nico
, non ſi attaccherà tanto che baſti a le mura, ma ſe ne caddrà a pezzi, quan
te
piu coperte ſe li daranno tanto meglio ſi puliranno, &
contro a li acciden
ti
de tempi ſaranno piu durabili.
Io ho ueduto appreſſo le coſe antiche, che
115 e’ ne meſſono l’una ſu l’altra ſino a noue.
Le prime di queſte biſogna che
ſieno
aſpre &
di rena di foſſe, & di matton peſti, ma non troppo: ma groſsi
come
ghiande, o pezzi come dita, &
in qualche lato come un palmo, per lo ar-
ricciato
è migliore la rena del ſiume, &
manco ſi fende, queſto arricciato an-
cora
biſogna che ſia ronchiuſo, percioche a le coſe liſce non ſi attaccano ſopra
2210 le coſe, che ui ſi pongono.
L’ultima di tutte ſarà candidiſsima come marmo,
cioè
che in cambio di rena ſi tolga pietra peſta candidiſsima, &
è a baſtanza che
queſta
ſia groſſa un mezo dito, percioche facendoſi groſſa, mal uolentieri ſi ſec-
ca
.
Io ho ueduti alcuni che per ſpendere non la fanno piu groſſa che un ſuolo
di
ſcarpa.
Lo arricciato, ſecondo che è piu uicino, o a quelle, o a queſto ſecõ
3315 do ſi modera.
Ne maſsi de le caue di pietra ſi trouano certe uene molto ſi-
mili
a un traſparente Alabaſtro, che non ſono, marmo, geſſo, ma d’una cer
ta
natura mezzana infra l’uno &
l’altro. Lequali ſon molto atte a disſarſi, que-
ſte
fatte uene peſte &
meſcolate in cambio di rena moſtrano certe ſcintille co
me
di ſp lendido marmo.
In molti luoghi ſi ueggono aguti meſsi per le mura
4420 accio ritenghino gli Intonichi, &
il tempo ne ha inſegnato, che e’ ſono migliori
di
bronzo che di ferro.
Piaccionmi aſſai coloro che in cambio di chiodi han
no
meſſo fra l’una pietra &
l’altra per le mura certi pezzuoli di laſtruccie, che
eſchino
fuori, ma con un martello di legno.
Et il muro quanto ſarà piu freſco,
&
più ronchiuſo, tanto piu forte riterrà il rinzaffato, l’arricciato, & l’intonico,
5525 Per il che ſe nel murare &
mentre che ſi fa l’opera tu la rinzafferai, benche leg-
giermente
, farai che lo arricciato &
lo intonico ui ſi attaccheranno fortiſsima-
mente
, &
da non ſi ſpiccare mai, doppo che hanno tirato i Venti Auſtrali ſarà
bene
farte ognuna di qual ti uoglia di queſte coſe, ma ſe quando tirano tramon
tani
, &
che e’ ſono, o gran freddi, o gran caldi, tu uorrai intonicare, l’into-
6630 nico ſubito diuenterà ſcabroſo.
Le ultime corteccie finalmente ſono di due
ſorti
, o elle ſono appiaſtrate &
diſteſe, o elle ſono di coſe aggiunteui & adat-
tateui
.
Diſtendeſi il geſſo & la calcina, ma il geſſo non è buono ſe non in luo-
ghi
aſciutiſsimi, a qual ſi uoglia ſorte di corteccie, la ſcorrente humidità de le
mura
uecchie, è inimiciſsima, quelle che ſi commettono ſono pietre &
uetri &
7735 ſimili.
Le corteccie diſteſe & appiaſtrate ſon queſte, le bianche ſtiette, le diſi-
gure
di ſtucchi, &
le dipinte, ma quelle che ſi commettono ſono gli intauolati,
gli
sſondati, &
i taſſellati. Tratteremo de le prime, per lequali la calcina ſi ordi
nerà
in queſta maniera.
Spengaſila calcina con acqua chiara in uno truogolo
coperto
, &
con tanta acqua, che di gran lunga gliene auanzi, dipoi con la mar-
8840 ra ſi rimenerà aſſai, aſciandola, &
piallandola, come ſi fa a legni, & che ella ſia
bene
ſpenta &
macera, ne darà ſegno ſe la marra non ſarà offeſa da alcuno ſaſſoli
no
, o pietruzza, non credono che ella ſia matura a baſtanza, innanzi a tre meſi.
Biſogna che ſia molto morbida & molto uiſcoſa, quella che è da lodare;

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