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Matt.
E nel cap.
33.
dopo la ſeconda concluſione, ſe ſà,
quaſi di eſſi Dio autore, dicendoſi. _Zuæ vtique in tam_
_celebri controuer ſia ſicut apud equos rerum æſtimatores non_
_parui facienda ſunt, it a Deo acceota, noſtris laboribus pro ſuæ_
_Munificentia ob ſecundanti, referre opus est._
quaſi di eſſi Dio autore, dicendoſi. _Zuæ vtique in tam_
_celebri controuer ſia ſicut apud equos rerum æſtimatores non_
_parui facienda ſunt, it a Deo acceota, noſtris laboribus pro ſuæ_
_Munificentia ob ſecundanti, referre opus est._
Ofred.
Realmente la bontà, e patienza Diuina è infi-
nita.
nita.
Matt.
E perche molti Oltramontani capitati à Padoua,
hauendomi ſentito difendere l´immobilità della Terra, e
credendo, che io faceſſi capitale delle ragioni del P. Ric-
cioli, ſi ſono riſi dime, quaſi che io non vedeſſi la loro in-
ſufficienza, e vanità; ſono ſtato neceſſitato moſtrarci, che
anch´ io sò diſtinguer il nero dal bianco; e la luce dalle te-
nebre: e che a difender l´immobilità mi muouono ragioni
più effi caci; e principalmente le Sacre Scritture, e li Decre-
ti di Santa Madre Chieſa.
hauendomi ſentito difendere l´immobilità della Terra, e
credendo, che io faceſſi capitale delle ragioni del P. Ric-
cioli, ſi ſono riſi dime, quaſi che io non vedeſſi la loro in-
ſufficienza, e vanità; ſono ſtato neceſſitato moſtrarci, che
anch´ io sò diſtinguer il nero dal bianco; e la luce dalle te-
nebre: e che a difender l´immobilità mi muouono ragioni
più effi caci; e principalmente le Sacre Scritture, e li Decre-
ti di Santa Madre Chieſa.
Con.
Horsù paſſiamo al ſecondo numero, nel quale ſi
parla dell´in genuità, & amore del vero del P. Riccioli; e ſi
dice, che tutti li noſtri diſcorſi hanno ſeruito ad inuigorire
li ſuoi argomenti.
parla dell´in genuità, & amore del vero del P. Riccioli; e ſi
dice, che tutti li noſtri diſcorſi hanno ſeruito ad inuigorire
li ſuoi argomenti.
Ofred.
Lingenuità, e buone qualità del P.
ſono beniſ-
fimo note à tutri noi altri.
fimo note à tutri noi altri.
Matt.
Il rimanente lo vederemo;
&
eſſendo vero, lo con-
feſſaremo con non minore ingenuità, c ſchiettezza.
feſſaremo con non minore ingenuità, c ſchiettezza.
Con.
Nel num.
3.
ſitecita lo A ſſioma del P.
Riccioli po-
ſto nel cap. 19. del 9. cioè _Tale, ac tantum eſt incrementum ve-_
_locitatis eiuſdem corporis grauis, natur aliter ex eadem altitu-_
_dine per idem medium deor ſum deſcendentis; aut leuis eiuſdem_
_natur aliter aſcendentis ad eandem altitudinem per idem me-_
_dium in quolibet loco terreſtris globi; quale & quantum eſt in_
_alio terrestris globi loco; ſi omnes eius intrinſecæ conditiones_
_ſint vtrobique eædem._ E ſi arreca la dottrina dell´acceleratio-
ne del graue all´ingiù; nel che parmi, che ſi muti in ſenſo
poco buono quello, che fù detto da noi; eſſendo nel prin-
cipio della pag. 3. notate queſte parole. _Onde ſi deduce che_
_gli ſpatij paſſati dall´iſteſſo gratte in diuerſi tempi vguali ſono_
_trà ſe, come li quadrati de tempiſteſſi._ Queſta dottrina
ſto nel cap. 19. del 9. cioè _Tale, ac tantum eſt incrementum ve-_
_locitatis eiuſdem corporis grauis, natur aliter ex eadem altitu-_
_dine per idem medium deor ſum deſcendentis; aut leuis eiuſdem_
_natur aliter aſcendentis ad eandem altitudinem per idem me-_
_dium in quolibet loco terreſtris globi; quale & quantum eſt in_
_alio terrestris globi loco; ſi omnes eius intrinſecæ conditiones_
_ſint vtrobique eædem._ E ſi arreca la dottrina dell´acceleratio-
ne del graue all´ingiù; nel che parmi, che ſi muti in ſenſo
poco buono quello, che fù detto da noi; eſſendo nel prin-
cipio della pag. 3. notate queſte parole. _Onde ſi deduce che_
_gli ſpatij paſſati dall´iſteſſo gratte in diuerſi tempi vguali ſono_
_trà ſe, come li quadrati de tempiſteſſi._ Queſta dottrina