190166DELLA FORZA DE’ CORPI
creſciuti il vento, e il mare;
perchè il governator
della nave fece chiedere alla Signora Principeſſa
ſe voleſse andar più avanti; et ella a me rivolta mi
domandò, ſe quel cammino mi deſse moleſtia; et
avendo io rilpoſto, che anzi grandiſſimamente mi
dilettava, diede ordine al governatore, che andaf
ſe oltre ſeguendo il vento, e così diſpenſaſse tutto
quel giro, che la ſera poteſſimo eſsere a Pozzuo-
lo. E già naſcoſtociſi quaſi del tutto il vago aſpetto
di Napoli, cominciavano a coprirſi le umili, e di-
lettoſe rive di Baja, ne più vedevanſi ſe non da
lungi le verdeggianti cime del ſempre lieto Pauſi-
lipo, e della ridente Mergillina. Quando io, a-
vendo un poco vagheggiato con gliocchi l’ immen-
ſo ſpazio del mare, che ormai da tutte le parti
vieppiù allargavaſi, rivolto a compagni, eccomi,
diſſi, diſpoſto a pagar quel debito, che m’ era uſci-
to della mente; di che mi ſpedirò ſubito, come
buon pagatore, e con poche parole. Io voglio
dunque concedere ciò, che fino ad ora ho negato,
che le ſerie nel loro aprirſi premano i globiegual-
mente; che ſeguano a premerli egualmenteper tut-
ti li ſpazietti Nr, Cm; che gli facciano correre
ſecondo le leggi della gravità; e che ſcorrendo l’ un
d’ eſſi lo ſpazio Nr qnadruplo, e mettendovi tem-
po doppio, vi acquiſti doppia velocità. Non può
egli farſi tutto ciò per una preſſione producitrice
della velocità ſenza più? Imperocchè ſe amendue
le ſerie premono i globi egualmente, quanto è fa-
cile, che ſeguitando l’ una a premere per
della nave fece chiedere alla Signora Principeſſa
ſe voleſse andar più avanti; et ella a me rivolta mi
domandò, ſe quel cammino mi deſse moleſtia; et
avendo io rilpoſto, che anzi grandiſſimamente mi
dilettava, diede ordine al governatore, che andaf
ſe oltre ſeguendo il vento, e così diſpenſaſse tutto
quel giro, che la ſera poteſſimo eſsere a Pozzuo-
lo. E già naſcoſtociſi quaſi del tutto il vago aſpetto
di Napoli, cominciavano a coprirſi le umili, e di-
lettoſe rive di Baja, ne più vedevanſi ſe non da
lungi le verdeggianti cime del ſempre lieto Pauſi-
lipo, e della ridente Mergillina. Quando io, a-
vendo un poco vagheggiato con gliocchi l’ immen-
ſo ſpazio del mare, che ormai da tutte le parti
vieppiù allargavaſi, rivolto a compagni, eccomi,
diſſi, diſpoſto a pagar quel debito, che m’ era uſci-
to della mente; di che mi ſpedirò ſubito, come
buon pagatore, e con poche parole. Io voglio
dunque concedere ciò, che fino ad ora ho negato,
che le ſerie nel loro aprirſi premano i globiegual-
mente; che ſeguano a premerli egualmenteper tut-
ti li ſpazietti Nr, Cm; che gli facciano correre
ſecondo le leggi della gravità; e che ſcorrendo l’ un
d’ eſſi lo ſpazio Nr qnadruplo, e mettendovi tem-
po doppio, vi acquiſti doppia velocità. Non può
egli farſi tutto ciò per una preſſione producitrice
della velocità ſenza più? Imperocchè ſe amendue
le ſerie premono i globi egualmente, quanto è fa-
cile, che ſeguitando l’ una a premere per