Gallaccini, Teofilo, Trattato sopra gli errori degli architetti

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19183DEGLI ARCHITETTI.
In santa Maria Zobenigo s’ oſſerua il preſente rimenato,
che ſerue d’ arco alla Cappella.
E’da notarſi la ſconcia ſigura del mal uſato rimenato, fuori del ſuo fine, che è
quello d’ ornare, o cuoprire, e non di formare arcate, o mezze arcate, nè per ſerrar
cappelle.
L’ Altare poſto ſotto, ove è il rimenato ſuor del dovere, che gli ſerve di
cima, e d’ altezza, è di figura ſregolata, tenendo parte dei modiglioni ſconci, e
ſgarbati, nella leſinatura il cartoccio, che gira alla mezzerìa, formandone altro mol-
to maggiore, ſoſtiene ſeſtone al di ſotto, e architrave al di ſopra, formando piedi-
ſtallo per ſtatua:
ed il tutto rieſce in ſomma peſante, e di cattiva comparſa. Il
fronteſpizio ſimilmente, che appoggia ſopra la menſola nella mezzerìa della cornice
della colonna, forma figura trita e meſchina in proporzione al di ſopra, nè ha al-
cuna correlazione colle parti medeſime.
Cornice, che ſtringe e lega la colonna nella facciata di Santa Giuſtina, ed anche
nella Chieſa di San Pantaleone.
Nella facciata della Chieſa di Santa Giuſtina veggionſi le quattro colonne princi-
pali ingombrate e ſtrette, circa la metà della loro altezza, dallo ſporto della cornice
dei pilaſtri vicini.
Errore conſiderabile ſi è queſto per l’apparenza deforme, che pro-
duce, che è ſtringere ed affogare in tal modo la parte principale dell’ Architettura,
coſa in vero da deteſtarſi;
poichè debbonſi perpetuamente laſciar libere e nette le
parti principali, perchè riſalti il grandioſo e nobile, che ſi conviene alla fabbrica.
Oſſervaſi parimente entro la Chieſa di San Pantaleone, che è d’ Ordine Compoſi-
to, eſler le colonne ſtrette ed abbracciate dalla cornice delle impoſte degli archi
delle Cappelle, lo che diſguſta grandemente la viſta pel mal uſo ſcorrettiſſimo quivi
eſeguito.
sconcio rimenato nell’ Altar Maggiore della Chieſa dellaCeleſtia.
E’aſſai particolare l’ Altar Maggiore di queſta Chieſa per lo ſconcio modo dei due
rimenati d’ altezza eccedente, i quali ſi uniſcono con cartella al modiglione cartel-
lato nella mezzerìa, che ſoſtiene la figura del Redentore.
Hanno queſti rimenati i
modiglioni, che pel numero non corriſpondono alla cornice di ſotto, ma ſolamente
al loro giro ſregolatamente diſordinato eſalſo.
Errore è queſto, che tutto mette in
diſordine.
Altro ſomigliante ſi oſſerva nella Chieſa di San Domenico di Caſtello ſopra l’ Al-
tare della Madonna del Roſario così ſregolato e deſorme con figura aſſai grande di-
ſteſa ſopra, privo affatto di grazia e di proporzione.
Altro pure quaſi ſimile vedeſi ancora ſopra l’Altar Maggiore della Chieſa di Santa
Soſia.
Altri rimenati altresì con ſimiglianti modiglioni ſi oſſervano nella Chieſa dell’An-
giol Raffaele ſopra l’ Altare dell’ Angelo Cuſtode;
e queſti hanno di più nella cima
due bovoloni ſommamente eccedenti, che ingombrano ed aggravano molto, oltre
lo ſtarvi anche un Angiolo, che s’ appoggia ai medeſimi.
Coſa ella è queſta mo-
ſtruoſa a motivo della ſua forma ſregolata.

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