Vitruvius Pollio, I dieci libri dell?architettura, 1567

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Prima, che ſi uegni ad altro, egli mi pare neceſſario dichiarare alcuni uocaboli oſcuri, che ſo
no
poſti da Vitr. & ſono queſti.
Antepagmentum, Thyromata, Atticurges, Hypothiron, La­
cunare
, Supercilium, Cymatium Lesbium, Cymatium Doricum, Aſtragalus Lesbius, Sima,
Sculptura
, Crepidines, In ungue.
Antepagmentum adunque da noi è detto l'erta, & lo ſtan
te
delle porte, cioè quelle pietre, che ſtanno dritte da una banda, & dall'altra delle porte.
ma io
non
dubito, che non ſi dica antepagmentum quello, che ſta per trauerſo, perche Vitr. dice, che
la
cornice, che ſta ſopra l'antcpagmento di ſopra.
& io ho interpretato imposta. & ſi potrebbe
dire
, che antepagmento ſia tutta la caſſa, o il telaro (per modo di dire) della porta, & tutta la
compoſitione
delle erte, con il ſopralimitare.
Thyromata ſignifica le porte, ouero li portali.
Atticurges
è parola uſata da Vitr. & pare, che intenda il Corinthio, per quanto ſi uede nel fine
del
preſente Capo. & fa differenza tra lo Attico, & il Dorico, perche dice, che le porte ſono
di
tre maniere, Dorica, Ionica, & Attica.
Et di ſopra nel terzo libro egli ha fatto mentione
della
baſa Attica.
La quale dapoi Vitr. è sttata preſa per la Dorica; con che ragione io non lo
ſo
.
Ben dice Plinio, che ſono quattro maniere di colonne, & numera tra quelle l'Attica, che è
quadrangulare
, & ha quattro lati eguali, di modo, che queſta maniera pare ſeparata dalle altre.

Ma
puo eſſere, che la Corinthia, che non ha niente di proprio ſenon il capitello, ſi ſerua di queſta
maniera
, come ſi ſerue anche della Dorica, & della Ionica.
Quello, che è lacunar, io l'ho
eſpoſto
di ſopra.
Lacus è lo ſpatio tra l'uno traue, & l'altro, Lacunare è la trauatura, cioè gli
ſpatij
, con le traui inſieme.
Supercilium, ſopralimitare è detto da Dante, il quale dice. ſopra'l
limitar
dell'alta porta.
& è quella pietra trauerſa, che è ſopra l'erte della porta, che forſe è
quella
, che è fatta per le inſcrittioni.
Cymatium. Io ho detto nel terzo libro, che Cymatium
è
nome Greco, & uuole dire onda piccola: hoggi ſi chiama Cimaſa, altri la dicono gola.
&
quella
, che è Dorica, è chiara nelle opere Doriche.
Ma quello, che ſra la cimaſa Lesbia, non ſo
no
anchora bene riſoluto.
il Filandro uuole, che ſia una gola lauorata, (benche ne parla per
conietture
) & che non ſia differente dalla Dorica, ſenon per li lauori: ma a me pare, che non il
lauoro
, ma la forma è quella, che deue fare differente la gola o cimaſa Lesbia dalla Dorica.
&
forſe
è quella, che è tra la gola dritta, & la gola riuerſcia.
Aſtragalus Lesbius, è come uno me
zo
tondino, ouero ouoletto, ſi come pone il Filandro, lauorato di baſſo rilieuo, che Vitr. dice ſi­
ma
ſcalptura, perche uolgarmente ſi dice ſimo il naſo delle capre.
Crepidines ſono le margini, &
gli
adornamenti, che uanno intorno le porte, cioè i membrelli, che a trauerſo, & per dritto cor
reno
d'intorno le erte.
queſti deono ſu gli anguli, & nel uoltare congiugnerſi inſieme. In ungue
dice
Vitr. che altrimenti ſi dice ad unguem, con diligenza, eſattamente, & che ſcontrino bene.

H
ypothyron è lo ſpatio, & il uano chiamato lumen.
Hora eſponeremo quanto dice Vitr. & con
lo
diſegno ſi dimoſtra minutamente ogni parte.
Dice Vitr. che prima è neceſſario ſapere, di che
maniera
ſia la porta.
Et dice, che ſono tre maniere di porte. Dorica: Ionica: Attica. Truo­
ua
poi le miſure della Dorica, & dice prima quanto richiede al lume, a i ſuoi termini, & all'ulti­
mo
ſpatio della cornice, & di ſopra; & queſto fa con molta chiarezza.
Dapoi comparte lo ſpa­
tio
, che è ſopra'l lume, & la cornice di ſopra & dice; che il ſopraciglio o ſopralimitare, è della
gr
oſſezza delle erte di ſopra, & ſi piglia poi la ſeſta parte della groſſezza dell'erta, & ſi fa una

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