CAPITOLO III.
Degli Equiponderanti
SOMMARIO
I. Della legge delle equiponderanze dimostrata col principio delle velocità virtuali. — II. Della legge
delle equiponderanze dimostrata coi principii archimedei. — III. Della teoria de'momenti ap
plicata a dimostrar la legge degli equiponderanti. — IV. Delle Bilancie di braccia eguali e delle
condizioni del loro equilibrio, nel caso delle forze o parallele o convergenti al centro terrestre.
delle equiponderanze dimostrata coi principii archimedei. — III. Della teoria de'momenti ap
plicata a dimostrar la legge degli equiponderanti. — IV. Delle Bilancie di braccia eguali e delle
condizioni del loro equilibrio, nel caso delle forze o parallele o convergenti al centro terrestre.
I.
Nella scienza de'centri di gravità fu detto, e si conferma dalla storia
del capitolo precedente, che si compendia tutta intera la scienza meccanica,
ond'è che di questa è riconosciuto solenne maestro al mondo Archimede.
Come nel trattato del nostro Siracusano s'applicassero i baricentrici, a di
mostrar la legge dell'equilibrio fra'pesi, s'è già scritto da noi nell'intro
durre il discorso intorno alla presente parte storica, e fu mostrato allora
quanto, per i matematici specialmente italiani del secolo XVI, venissero l'ar
chimedee dottrine ad essere largamente promosse. S'accennò anco insieme
ad un'altra fonte più antica, dalla quale si derivò in quel secolo non men
larga vena di scienza, e come, in mezzo agli aperti dissidii, si sapessero con
giungere insieme, in tacito e più fecondo connubio, gl'insegnamenti del
Matematico di Siracusa con quelli del Filosofo di Stagira.
del capitolo precedente, che si compendia tutta intera la scienza meccanica,
ond'è che di questa è riconosciuto solenne maestro al mondo Archimede.
Come nel trattato del nostro Siracusano s'applicassero i baricentrici, a di
mostrar la legge dell'equilibrio fra'pesi, s'è già scritto da noi nell'intro
durre il discorso intorno alla presente parte storica, e fu mostrato allora
quanto, per i matematici specialmente italiani del secolo XVI, venissero l'ar
chimedee dottrine ad essere largamente promosse. S'accennò anco insieme
ad un'altra fonte più antica, dalla quale si derivò in quel secolo non men
larga vena di scienza, e come, in mezzo agli aperti dissidii, si sapessero con
giungere insieme, in tacito e più fecondo connubio, gl'insegnamenti del
Matematico di Siracusa con quelli del Filosofo di Stagira.
Di queste attrazioni, diciam così, e di queste repulsioni, dalle quali par
che resulti la vita dell'intelletto, com'è certo che resulta la vita della ma
teria, ci offre in proposito un notabilissimo esempio quel Leonardo da Vinci,
i manoscritti del quale, che unici per avventura ci son rimasti, specchiano
la mente dell'Autore e quella tutto insieme de'Matematici de'suoi tempi.
che resulti la vita dell'intelletto, com'è certo che resulta la vita della ma
teria, ci offre in proposito un notabilissimo esempio quel Leonardo da Vinci,
i manoscritti del quale, che unici per avventura ci son rimasti, specchiano
la mente dell'Autore e quella tutto insieme de'Matematici de'suoi tempi.