Zanotti, Francesco Maria, Della forza de' corpi che chiamano viva libri tre, 1752

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193169LIBRO II. urto della ſerie da N fino in O, ſe egli con quel-
la ſteſſa velocità, che ha in O, tornaſſe indietro,
reſpignerebbe la ſerie da O fino in N;
e in que-
ſto perderebbe tutto il ſuo movimento.
Vedete
dunque, che egli eſſendo ſpinto dalla ſerie per lo
ſpazio NO, acquiſta una virtù di reſpignerla per
lo ſteſſo ſpazio, e chiuderla altrettanto, quanto
ſi aprì.
E queſta virtù è la forza viva, della qua-
le ſe mi chiedete gli effetti, uno può eſſerne il
chiuder la ſerie, e ridurla a quella ſtrettezza, in
cui era prima.
Voi dite vero, riſpoſi; ne io ne-
go, che ſe il globo, tornando indietro, compri-
me la ſerie da O fino in N, queſta compreſſio-
ne poſſa prenderſi, ſe voi volete, come un’ ef-
fetto, immaginando nel globo una forza ad eſſo
riſpondente;
in quell’ iſteſſa maniera, che eſsen-
do un corpo caduto da una certa altezza, e po-
tendo con quella velocità, che ha acquiſtata, ſa-
lir di nuovo alla altezza medeſima, niente impe-
diſce, che tal ſalita ſi prenda, come un effetto, e
ſi immagini nel corpo una forza, che ad eſso riſ-
ponda.
E di tali forze, quante poſſiamo immagi-
narcene a piacer noſtro! Noi però non quelle for-
ze cerchiamo, che eſser poſsono nella noſtra im-
maginazione, ma quelle, che ſono nella natura;
e conſiderando queſte ſolamente, ſiccome il corpo
riſale a quella altezza, da cui cadde, non per una
particolar forza, che produca il ſalire, ma per un
movimento, che egli ha, e che la gravità va in lui
diſtruggendo a poco a poco;
così il noſtro

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