Gallaccini, Teofilo, Trattato sopra gli errori degli architetti

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19385DEGLI ARCHITETTI.
Cima d’ Altare nella Chieſa deiServiti con meſchini rimenati.
Queſto Altare fa toccar con mano quanto ſconvenga la meſchinità dei rimenati
poſti ſenza quelle conſiderazioni, che il dover vuole, e richiede la buona maniera,
cioè l’ Arte ſteſſa, con tutte le parti che gli compongono, enon mai nella ſcompo-
ſta maniera di queſti, che ora eſaminiamo, ai quali manca la loro ſottocornice.
Queſto errore gli fa ſecchi, e miſeri. Si oſſervi, come ſcompariſca il maggiore, il
quale fa più moſtra d’un coperto poſticcio, che d’un adorno rimenato;
tanto più,
perchè il modiglione, che forma ſerraglia all’arco, è ornato di tutta la ſua cornice
ſomigliante alle colonne;
dove il ſecondo diſopra non ritiene, che la forma ſempli-
ce e ſchietta, ed è nelle teſte accartocciato, e tagliato ſotto al cartoccio ſuperiore
per unirſi ai bovoloni nella mezzerìa:
tutto queſto ſerve unicamente a formar figu-
ra peſante, e inſieme diſcordante dalle altre parti.
Sopra queſto rimenato ſiede un
Angiolo, che ingombra il cartoccio di ſopra.
Ho laſciato di porlo nel rame, affin-
chè meglio ſi rilevi l’errore.
Inoltre ionon ſo comprendere, che v’abbiano a farei
feſtoni, i quali null’altro rappreſentano, ſe non ſe ornamenti poſticci, che ingom-
brano, ed opprimono a un tempo ſteſſo le parti principali dell’ Architettura:
e quan-
do voglianſi adoperare, ſi debbon collocare in luoghi, che loro ſi addicano, ſiccome
ſe ne veggiono in varie fabbriche antiche eſeguite da eccellenti Autori.
Cima d’ Altare nella Chieſa di S.Giuliano ſcorretta e ſenz’ordine.
Queſta cima d’Altare piena d’irregolarità, e di confuſione non conſerva l’Ordine
poſitivo della buona Architettura, ma tutto vi è falſamente diſpoſto.
Altra cima d’Altare nella Chieſa di S.Giuliano diſordinata.
Compariſce queſt’Altare di figura grandioſa, ma ſcorretta, tenendo il rimenato a
volta guidato dal centro ſteſſo della palla;
e queſto ſopra la prima colonna riſtrin-
gendoſi gonfia ſopra la ſeconda.
Soſtiene ſeſtone, il quale s’ attacca nel cartoccio
per teſta della ſerraglia, e taglia l’arco della palla, e la ſerraglia grande:
ſoſtiene
piediſtallo per figura, e continua l’iſteſs’ordine altro rimenato con cartocci alle teſte
per termine di detta cima, riuſcendo di figura aſſai maſtina, ſenza verun ordine, nè
ragione.
Chiunque oſſerva tali rimenati così diſpoſti, agevolmente gli rileva mala-
mente piantati.
Come mai poſſon ſervire d’ornamento quei cartocci ſuperiori e in-
feriori, che gonfiano, e che pare che forzati dal proprio peſo ſi ſchiaccino:
come
altresì quelle orecchie o manichi poſti alle cimarie di detti rimenati, che moſtrano
piuttoſto, quelle eſſer ſome di frutti, che rimenati di vera Architettura?
Cima d’Altare della Cappella Contarini alla Madonna dell’Orto.
Dalla cima di queſto Altare ſi può chiaramente conoſcere il mal effetto prodotto
dai fronteſpizj fuor di propoſito raddoppiati, e ſopra la ſteſſa colonna.
Il primo vien
ſoſtentato da menſola nella mezzerìa della cornice, e termina ſoſtenuto dalla ſerra-
glia grande dell’arco, ſopra la quale leſenato tiene anche la ſteſſa gola:
altro reme-
nato ſimilmente, cioè il ſecondo, ſtaſſi appoggiato ſul fine della propria cornice, e
termina ſul vivo della colonna.
E’uno ſtrafare il raddoppiare gli oggetti in queſta
guiſa;
oper meglio eſprimerci, un operare ſenza ragione, raddoppiando il ſuperſluo.
In oltre il feſtone attaccato al cartoccio preſſo alla ſerraglia ſi trova ſimilmente ſot-
to l’orlo della cornice pendente, e viene a cuoprire porzione dell’arco, nèproduce
che male eſſetto, togliendo la grazia ad eſſo arco, che dee ingentilire, e nobilitare
l’opera ſteſſa.

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