Caverni, Raffaello, Storia del metodo sperimentale in Italia, 1891-1900

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              tonio Nardi, il quale, dopo aver, nel passo poco addietro, addotto, insegnato
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              a computare i momenti dal composto di tutte insieme le linee radiose di
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              forza appuntate da una parte nel centro terrestre, e dall'altra in tutte le
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              particelle materiali della Bilancia; e dop'avere osservato che, inclinandosi
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              essa Bilancia, vanno i momenti di lei dall'infinito a terminare nel zero, sog­
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              giunge quanto appresso: </s>
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              <s>“ Poichè, sebbene il peso è lo stesso, la forza nondimeno è divisa, onde
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              stanno insieme il pesar più e il forzar meno, e per il contrario ancora. </s>
              <s>Di
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              più, se alcuno prenda qualche bacchetta, e in un ginocchio piegar la voglia,
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              proverà diverso effetto se verso il mezzo o se verso un estremo la forzi,
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              poichè in questo caso meno piegherà con egual virtù la più corta, che la
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              più lunga parte di essa bacchetta. </s>
              <s>Quindi raccor devesi che, facendosi la
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              forza secondo la profondità di essa bacchetta, più resiste la stessa profon­
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              dità all'impeto, quale informa la minore, che a quello che informa la mag­
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              gior lunghezza, poichè maggiore ragione ha a quella che a questa. </s>
              <s>Quindi
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              è palese che l'atto e l'impeto, siccome corpo non è, così occupa senza te­
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              ner luogo tutto un corpo, e si moltiplica in esso così, che maggiore è nel
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              maggiore che nel minor soggetto, quando però uguale la sua cagione si
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              fosse. </s>
              <s>E se un soggetto fosse privo d'ogni momento ed atto più si move­
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              rebbe da uguale impeto, mentre grande, che mentre piccolo il soggetto fosse,
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              il che un paradosso parrebbe, se l'esperienza non l'approvasse, anco nelle
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              cose che straniero momento ottengono. </s>
              <s>” </s>
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              <s>“ Di già è noto che con la stessa forza più lontano lanciamo una me­
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              diocre palla di sasso, che una galla o un grano di arena. </s>
              <s>Dicono alcuni che
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              la galla e il grano di arena non ponno romper l'aria, ma questa è sempli­
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              cità, poichè per il solo romper l'aria si deve attendere la solidità del corpo,
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              qual'è la galla o il grano di arena, e se questi corpi non romponla, viene,
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              non per difetto della solidità loro, ma per incapacità di ricever l'impeto,
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              nata o per la piccolezza o per la rarità, che alla piccolezza riducesi, del sog­
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              getto, a che concorre l'aria, per quella parte che risguarda il più o meno
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              veloce rompersi, e massime dai minimi leggeri e cadenti corpi. </s>
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              <s>“ Quest'altra esperienza anco mirabilmente conferma il parer nostro,
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              poichè di due travi disuguali di lunghezza, ma uguali in grossezza, mentre
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              galleggiano placidamente nell'acqua, si spingerà e si tirerà più validamente
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              la più lunga da forze eguali e parallele al piano dell'orizzonte, che non si
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              farà la più corta. </s>
              <s>Ma in aria, non così sempre avverrà, poichè il momento
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              dalle cose intorno al centro impressoli non è più pareggiato dall'ambiente,
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              onde talvolta accaderà che la forza straniera impressali sia molto minore
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              della gravità sua. </s>
              <s>Ma se due forze eccedano due diseguali solidi, e non
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              affetti da altro sensibil momento, farassi proporzionalmente maggiore effetto
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              nel maggiore, il che vedesi nelle bombarde e negli schioppi. </s>
              <s>” (MSS. Gal. </s>
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              Disc., T. XX, pag. </s>
              <s>857, 58). </s>
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              <s>Illustrare, così come faceva il Nardi, la teoria de'momenti nell'astruso
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              concetto delle forze incorporee, che misteriosamente si moltiplicano a pro-</s>
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