Del Bruno, Raffaelo, Ristretto delle cose piu' notabili della citta' di Firenze, 1719

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1 parte tutta ſi gode, e vede. Ma prima di
deſcrivere com'ella ſta al preſente, e eſteri-
ormente, e interiormente; ci piace di non
paſſare ſotto ſilenzio alcuna notizia di ſua.
grande antichità, e origine.
Scrive Giovan-
ni Villani, e con eſſo tutt'i noſtri Storici,
che trovandoſi Decio Imperatore in Firenze,
come Camera d'Imperio, fiero perſecutore
de' Criſtiani; avuta notizia, che S. Miniato
con alcuni compagni ſtava facendo peniten-
za nel Poggio, ove è oggi la sua Chieſa;
che in quei tempi altro non v'era, che un.
piccolo Oratorio dedicato all'Apoſtolo San
Pietro, e all'intorno boſcaglia; l'Imperato-
re con doni, e offerte d'ingrandimento, lo
tentaſſe a rimuoverſi dalla Religione Criſtia-
na; ma nulla valendo a frangere la coſtante
fede del Santo, dopo diverſi martiri, da' qua-
li Iddio per alcun tempo lo preſervò, gli
faceſſe tagliare la teſta in un luogo detto fi-
no a' noſtri giorni S. Candida, detta dal Can-
didato de' Martiri; ma il Santo riducendoſe-
la al busto, paſſato l'Arno, e ſalito sul pog-
gio, rendeſse nel ſuddetto Oratorio l'anima
a Iddio: quivi fuſse ſeppellito il ſuo Corpo;
e da' Fiorentini, poichè paleſemente diven-
nero Criſtiani, fabbricata fuſse una Chieſa.
al ſuo nome.
Ma quella nobile, e grande,
che ſi vede al preſente, fu alzata nel 1013.
a' 26. d'Aprile con conſiglio d'Ildebrando
Veſcovo Fiorentino, e coll'aſſenſo, e perſu-
aſione di S. Arrigo Primo Imperatore, e Se-
condo di Germania, e di S. Cunegonda
ſua Moglie, che la dotarono di molte tenu-
te, e con ſolenne pompa vi fecero tranſla-
tare il Corpo di S. Miniato nell'Altare, che

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