Morelli, Gregorio, Scala di tutte le scienze et arti, 1567
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1TOM. Harei io mai per auentura forza oc­
culta di tirar gli huomini?
MAR. Non
lhauete ſolamente occulta, come hanno la ca
lamita, il legno ſanto, il Reobarbaro, & al
tri ſimili: ma l'hauete paleſe, che tutti la ue,
dono, & ſentono; onde io ſon stato tirato ſi
da una certa proprietà uoſtra occulta, & pa­
leſe, come ancor da una certa buona ſorte, &
corteſia, & amoreuolezza del noſtro Morel­
lo.
TOM. A mouere, & tirare un'huo­
mo di grauità, non baſtano le forze d'uno, ma
biſogna, che ui ſieno quelle di piu, & di gra
tia, laſciate le burle, chi ui ha condotto qui?
MAR. Dirouui. Hieri, eſſendo in pratti­
ca con l'Eccellentißimo Aluigi Bellacati, mi
ſcoperſe il Morello, come ui riduceuate inſie­
me, & diſcorreuate ſopra alcune bellißime ma
terie, & io ſentendo coſi, come quegli, che ha
ſempre deſiderato di udirui, & dal uoſtro par
lar preſo non meno utilità, che dilettatione,
per l'eloquenza, & bellißime inuentioni, ar­
ricchite di dottißime ſentenze, & modi di di
re, mi deliberai di uenirmene con lui.
TOM.
di queſto buono animo ui ringratio, & ne pi­
glio conſolatione, benche io ſappia, che in me
non ſieno à gran parte di tante uirtù, come ui
aſtringe l'affettione, che mi portate, à darmi,
perche in un certo modo queſta buona impreſ-

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