Del Bruno, Raffaelo, Ristretto delle cose piu' notabili della citta' di Firenze, 1719

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1 dinale Iacopo di Portogallo, con partimen-
to tutto di marmi, e porfidi, come ſono la
Cattedra Epiſcopale, e il Sepolcro, lavorati
da Anton Roſſellini Scultore di quei tempi
rinomatiſſimo, e vi è questo Epitaſſio.
parte
è ſor-
dinale
PARTE
SECONDA.
PARTE
Regia Stirps Iacobus nomen Luſitana propago
Inſignis forma summa pudititia
Cardineus titulus morum nitor optima vita
Iſta fuere mibi mors juvenem rapuit.
Vix. An. XXV. M. XI. D. X. Obiit Anno
Salutis M. CCCC. LIX.
Nella volta, che è ſenza ſpigoli, l'isteſſo Lu-
ca della Robbia fece in quattro tondi nelli
cantoni i quattro Evangeliſti, e in quello di
mezzo lo Spirito Santo.
Di mano d'Antonio
del Pollaiolo è la Tavola a olio, entrovi
S. Iacopo, S. Euſtachio, e S. Vincenzio; eſ-
ſendo di Pietro ſuo fratello alcuni Profeti
dipinti a olio nel muro di detta Cappella,
ſiccorne in un mezzo tondo la Nunziata.
E
nella Sagreſtia alcune azioni di S. Benedetto
dipinte a freſco, ſono di mano di Spinello
Spinelli.
Queſta Chieſa, di cui ci è piaciuto
fare lungo ragionamento, ſervita di Sepol-
tura a più Martiri, fu nelli antichi tempi
ufiziata da' Monaci di S. Baſilio, poi da quel-
li di S. Benedetto dell'Ordine di Clugnì, o
Cluniacenſi, e fra eſſi ſtette alcun tempo
S. Gio: Gualberto Fiorentino de' Signori di
Petroio, dopo d'avere magnanimamente per-
donato al nemico, che aveva ammazzato
Ugo ſuo fratello, riſcontrato poco ſotto a
S. Miniato; ove è una memoria del prodi-
gioſo fatto già noto, in un Tabernacolo con
iſcrizione; e del Crocifiſſo, che chinò la te-
ſta, il quale era in quei tempi nella ſuddet-

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