Tartaglia, Niccolo, Quesiti et inventioni diverse, 1554

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QVESITO QVINTO FATTOMI DA
un Fiorentino.1526.in Verona.
FIORENTINO. Egliera un contadino qual eſſendo infermo, & trouan­
doſi hauer duc.17.1/2. & hauendo trei figliuoli, laſſa che morendo li detti ſuoi
trei figliuoli ſe diuideſſono li detti ducati.17.1/2.egualmente fra loro, cioe che cadau­
no ſe ne pigliaſſe la terza parte.
Accade che coſtui more, & li detti figliuoli corſe­
no alla caſſa doue erano li detti danari, & cadauno comincio à grapire di quelli meglio
che pote, cioe che piu, e chimeno diquello ſe gli aſpettaua.
Ilche inteſo da un ſuo bar­
bano, quel uene, & fece che il figliolo maggiore metteſſe zoſo la mita, & ſe reteneſſe
laltra mita de tutti quelli danari, che haueua aggrapiti, & ſimelmente fece che laltro
ſecondo fratello meteſſe zoſo liduiterzide detti danari & che ſe reteneſſe laltro ter
zo per ſe & ſimelmente fece che il terzo figliolo meteſſe zoſo litre quarti dedetti de­
nari, & che ſe reteneſſe laltro quarto per ſe, & tutto quello nnmero de denari, che fu
poſto zoſo il detto ſuo barbano lo diuiſe in treparti equali, & a cadauno di loro dete
una de dette parti, & fatto queſto cadauno di loro ſi trouo hauer il ſuo douere, cioe tan
to luno quanto laltro.
Hor ue adimando quanti denari tolſe cadauno de loro doppo la
morte del padre. N. El primo tolſe duc. 3.8/9.il ſecondo duca.5.15/18.il terzo.7.7/9
F.
E con cheregola lo ritrouati. N. Queſti li ritrouo per la coſa (uero è, che an­
chor per altre uie ſe potriano trouare) cioe pongo, che tutto quello che fu posto giuſo
da tutti tre fuſſe.1.coſa, & quella diuido in tre parti ne uien.1/3.co, & perche ſo che
con la gionta di queſto.
1/3.co.cadauno di loro fece duc.5. 5/6.adunque auanti di quella
cadauno haueua duc.5.5/6.men.1/3. co.la qual quantita uien à eſſer la mita di quello, che
nel principio tolſe il primo, & il terzo di quello tolſe il ſecondo, & il quarto di quello
tolſe il tolſe il terzo, e pero moltiplico l'una per.2.l'altra per.3.& l'altra per.4.&
la ſumma di tai moltiplicationi (quale ſara.52.1/2.men.3.coſe) diro che ſia eguale à duc.
7.1/2.leuo li ſuperflui, & restoro le parti, & ſeguito il capitolo, & trouo la coſa ua­
ler.11.2/3.& tanto fu poſto giuſo da tutti, & queſto lo diuido poi per.3.ne uien.3.8/9.
qual ſottratto da duc.5.5/6.reſta duc.1.17/18. & tanto reſto à cadauno dapoi che heb­
ben poſto giuſo.
Et perche queſto duc.1.17/18 uien à eſſer la mita di quello che tolſe,
nel principio il primo, & il terzo del ſecondo, & il <27>uarto del terzo, moltiplico il det
to duc.1.17/18. per.2.& poi per.3.& poi per.4.& li tre produtti conchiudo eſſer
quello che cadauno di loro tolſe nel principio, le qual moltiplicationi produranno, co­
me nel principio fu conchiuſo, cioe il primo tolſe nel principio duc.3.8/9. il ſecondo duc.
5.15/18. il terzo duc.7.7/9. F. Ve ringratio aſſai.
QVESITO SESTO FATTODA VN MAESTRO
Alouiſe Pirouano Milaneſe l'Anno.1529.
MAESTRO ALOVISE. Trouatemi.2.numeri che li.2/.dell'uno ſia li.
3/7.dell'altro, & che queſti dui numeri facciano tanto aggionti inſieme, come
che moltiplicati l'uno fia l'altro, N. L'uno de queſti numeri, cioe il maggiore ſara.

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