Caverni, Raffaello, Storia del metodo sperimentale in Italia, 1891-1900

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1persona di lui, che, dopo Galileo, è al parer nostro il principale
attore di questa Parte della nostra Storia.
Evangelista Torricelli, a cui si dà da molti per patria Faenza,
si sentì consapevole della potenza del proprio ingegno alla lettura
dei Dialoghi delle Due Nuove Scienze, ai teoremi dimostrati ne'quali
fece alcune aggiunte o progressi, com'ei stesso si esprime (MSS.
Gal.
Disc. T. XL, c. 78), che ordinati e trascritti, verso il Febbraio
6[Figure 6]
del 1641, mandò al suo Maestro e Protettore Benedetto Castelli.
Il
Castelli fece di ciò consapevole Galileo, che se ne rallegrò molto,
e nel seguente aprile invitava l'Autore di quei progressi a tratte­
nersi per qualche giorno seco in Arcetri.
Il principe Leopoldo poi
fece sì, che la semplice visita si riducesse a stabile soggiorno.
Tal
notizia raccogliesi dalla minuta autografa di una lettera, che lo
stesso principe indirizzava a Michelangiolo Ricci, nella quale, a

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