1le specuìazioni dei due Autori dai Matematici di quei tempi, che gli avevano
preceduti, com'apparisce dai documenti rimastici ne'manoscritti di Leonardo
da Vinci. Riconoscendo anche nelle Taglie la natura propria a tutte le mac
chine, facevano consistere la loro essenzial virtù nel sostegno, il quale in
questo caso è la mensola che sostenta il peso, non immediatamente, ma me
diante un filo o una fune a cui si attacca. Riprendendosi in mano cotesto
filo, si veniva a riprendere anche tutta insieme la prima deposta fatica, ma,
sperimentando e ragionando a quel modo che facevasi dianzi intorno al Piano
e alla Leva, s'ebbe a riconoscere facilmente che si poteva esercitar, non
avendola tutta, una forza parziale coll'incaricarsi di una parte del peso, ri
lasciandone a sostenere alla mensola il resto. Così, supposto che sia GF nella
precedente figura 97, una mensola, alla quale sieno attaccati i due capi G, F
della corda GCF, che infilata in una puleggia o in un anello sostenga il peso A
di sotto, lasciando fermo il capo F e solo prendendo l'altro capo G in mano,
si sentirà questa alleggerita della metà dello sforzo.
preceduti, com'apparisce dai documenti rimastici ne'manoscritti di Leonardo
da Vinci. Riconoscendo anche nelle Taglie la natura propria a tutte le mac
chine, facevano consistere la loro essenzial virtù nel sostegno, il quale in
questo caso è la mensola che sostenta il peso, non immediatamente, ma me
diante un filo o una fune a cui si attacca. Riprendendosi in mano cotesto
filo, si veniva a riprendere anche tutta insieme la prima deposta fatica, ma,
sperimentando e ragionando a quel modo che facevasi dianzi intorno al Piano
e alla Leva, s'ebbe a riconoscere facilmente che si poteva esercitar, non
avendola tutta, una forza parziale coll'incaricarsi di una parte del peso, ri
lasciandone a sostenere alla mensola il resto. Così, supposto che sia GF nella
precedente figura 97, una mensola, alla quale sieno attaccati i due capi G, F
della corda GCF, che infilata in una puleggia o in un anello sostenga il peso A
di sotto, lasciando fermo il capo F e solo prendendo l'altro capo G in mano,
si sentirà questa alleggerita della metà dello sforzo.
Facilissimo era poi trovar modo di far sostenere alla mensola qualun
que altra parte del peso maggiore della metà, col moltiplicar, per mezzo di
una traversa ferma di sopra, alle corde i punti di appoggio, e per mezzo di
un'altra traversa di sotto i punti di attacco. S'immagini infatti di aver fer
mata in ACB (fig. 100) la traversa AB, la quale possa nella sua lunghezza
dar luogo a più punti di appoggio, e da quel di mezzo C penda la corda
291[Figure 291]
que altra parte del peso maggiore della metà, col moltiplicar, per mezzo di
una traversa ferma di sopra, alle corde i punti di appoggio, e per mezzo di
un'altra traversa di sotto i punti di attacco. S'immagini infatti di aver fer
mata in ACB (fig. 100) la traversa AB, la quale possa nella sua lunghezza
dar luogo a più punti di appoggio, e da quel di mezzo C penda la corda
![](https://digilib.mpiwg-berlin.mpg.de/digitallibrary/servlet/Scaler?fn=/permanent/archimedes/caver_metod_020_it_1891/figures/020.01.1981.1.jpg&dw=200&dh=200)
Figura 100.
CD, alla quale sia in D legata la tra
versa EF, che sostiene il peso G nel
suo mezzo. Presi i quattro punti di
appoggio O, M, N, I e P, H, L, K re
spettivi punti di attacco delle corde
OP, MH, NL, IK, è facile intendere
come sciolta la CD le quattro che la
suppliscono sostengano ciascuna la
quarta parte di tutto il peso, cosic
chè se il capo della fune O sia so
stenuto dal braccio di un uomo, que
sto, per sostenere il grave pendente, non ha da far che sola una quarta parte
dello sforzo. E perchè si può a piacere moltiplicare il numero delle corde,
s'intende come si può a piacere incaricarsi di qualunque piccolo peso, la
sciandone tutto il resto al sostegno.
CD, alla quale sia in D legata la tra
versa EF, che sostiene il peso G nel
suo mezzo. Presi i quattro punti di
appoggio O, M, N, I e P, H, L, K re
spettivi punti di attacco delle corde
OP, MH, NL, IK, è facile intendere
come sciolta la CD le quattro che la
suppliscono sostengano ciascuna la
quarta parte di tutto il peso, cosic
chè se il capo della fune O sia so
stenuto dal braccio di un uomo, que
sto, per sostenere il grave pendente, non ha da far che sola una quarta parte
dello sforzo. E perchè si può a piacere moltiplicare il numero delle corde,
s'intende come si può a piacere incaricarsi di qualunque piccolo peso, la
sciandone tutto il resto al sostegno.
Andava però così bene il discorso, quando si trattava di sostenere, ma
trattandosi di movere, non era questo lo strumento adattato al bisogno. Vo
levano essere le funi, non fisse, ma scorrevoli, e comunicantisi la forza l'una
all'altra, ciò che facilmente s'otteneva, fissando ne'punti R, S, T, U altret
tante girelle, sulle quali scorrendo, si continuasse una fune dall'uno all'al
tro suo estremo.
trattandosi di movere, non era questo lo strumento adattato al bisogno. Vo
levano essere le funi, non fisse, ma scorrevoli, e comunicantisi la forza l'una
all'altra, ciò che facilmente s'otteneva, fissando ne'punti R, S, T, U altret
tante girelle, sulle quali scorrendo, si continuasse una fune dall'uno all'al
tro suo estremo.
Era questa la natura delle Taglie, che rappresentavasi nelle specula
zioni di Leonardo, il quale, ritraendo nel suo modo di dimostrare il modo
zioni di Leonardo, il quale, ritraendo nel suo modo di dimostrare il modo