1prio dire una fisica fuor di luogo in quel libro di matematica. Cosicchè
insomma non intende lo Stevino di dimostrare, ma di confermare con una
bella esperienza la bellissima speculatione del nostro Matematico di Brescia.
insomma non intende lo Stevino di dimostrare, ma di confermare con una
bella esperienza la bellissima speculatione del nostro Matematico di Brescia.
Pietro Herigon, per rendere quella intenzione più sincera e più mani
festa, fece alla dimostrazione fisica precedere la matematica, componendo
insieme e riducendo a più compendiosa semplicità il teorema del Tartaglia e
l'esperienza dello Stevino. Nel trattatello di Meccanica, compreso nel III Tomo
del Corso matematico, la proposizione VIII è così formulata: “ Si recta, a
vertice trianguli ad basim ducta, sit perpendicularis horizonti, pondera su
per lateribus trianguli, habentia eamdem proportionem quam latera, aequi
ponderant ” (Paris 1644, pag. 300).
festa, fece alla dimostrazione fisica precedere la matematica, componendo
insieme e riducendo a più compendiosa semplicità il teorema del Tartaglia e
l'esperienza dello Stevino. Nel trattatello di Meccanica, compreso nel III Tomo
del Corso matematico, la proposizione VIII è così formulata: “ Si recta, a
vertice trianguli ad basim ducta, sit perpendicularis horizonti, pondera su
per lateribus trianguli, habentia eamdem proportionem quam latera, aequi
ponderant ” (Paris 1644, pag. 300).
Sia D (fig. 109) il grave sul piano AC equilibrato dall'altro grave G,
che libero scende lungo CB. Presa AE=CB, l'ascesa virtuale del primo
sarà EF, e la discesa del secondo nel me
desimo tempo sarà CB, e deve, per i prin
cipii statici professati dal Tartaglia, aversi
D:G=CB:EF=AC:AE, ossia CB, per
costruzione. “ Hinc perspicuum est, dice
propriamente l'Herigonio, pondus D ad
pondus, quo in lineam CB gravitat, habere
eamdem proportionem quam AC ad CB ”
(ibid.).
300[Figure 300]
che libero scende lungo CB. Presa AE=CB, l'ascesa virtuale del primo
sarà EF, e la discesa del secondo nel me
desimo tempo sarà CB, e deve, per i prin
cipii statici professati dal Tartaglia, aversi
D:G=CB:EF=AC:AE, ossia CB, per
costruzione. “ Hinc perspicuum est, dice
propriamente l'Herigonio, pondus D ad
pondus, quo in lineam CB gravitat, habere
eamdem proportionem quam AC ad CB ”
(ibid.).
![](https://digilib.mpiwg-berlin.mpg.de/digitallibrary/servlet/Scaler?fn=/permanent/archimedes/caver_metod_020_it_1891/figures/020.01.1993.1.jpg&dw=200&dh=200)
Figura 109.
A confermar coi fatti, e a render di più facile intelligenza la mecca
nica proposizion con gli esempii, il parigino Compilator della scienza mate
matica universale di allora, così soggiunge: “ Si pondera habentia eamdem
proportionem, quam habent trianguli, non essent situ aequilibra, sequere
tur fieri posse motum continuum circa triangulum. Atqui hoc est absurdum,
cum Natura nihil suscipiat quod non exequatur, igitur, pondera, habentia
eamdem proportionem quam latera trianguli, sunt situ aequilibra ” (ibid.,
pag. 303). Il moto continuo che ne seguiredbe lo dimostra l'Herigonio a
modo dello Stevino, se non che trasforma i globi infilati in un tubo pieno
d'acqua, disposto come si rappresentavan dianzi quegli stessi quattordici globi
nella figura steviniana. Il liquido dunque, per non incorrere nell'assurdità
del moto perpetuo, dee essere in A e in C in equilibrio, ossia debbono es
sere ivi le due pressioni uguali. “ Cum igitur aqua tubi non perpetuo mo
veatur, necesse est potentiam descensus aquae tubi AB esse aequalem po
tentiae descensus tubi BC, quod erat demonstrandum ” (ibid., pag. 305).
nica proposizion con gli esempii, il parigino Compilator della scienza mate
matica universale di allora, così soggiunge: “ Si pondera habentia eamdem
proportionem, quam habent trianguli, non essent situ aequilibra, sequere
tur fieri posse motum continuum circa triangulum. Atqui hoc est absurdum,
cum Natura nihil suscipiat quod non exequatur, igitur, pondera, habentia
eamdem proportionem quam latera trianguli, sunt situ aequilibra ” (ibid.,
pag. 303). Il moto continuo che ne seguiredbe lo dimostra l'Herigonio a
modo dello Stevino, se non che trasforma i globi infilati in un tubo pieno
d'acqua, disposto come si rappresentavan dianzi quegli stessi quattordici globi
nella figura steviniana. Il liquido dunque, per non incorrere nell'assurdità
del moto perpetuo, dee essere in A e in C in equilibrio, ossia debbono es
sere ivi le due pressioni uguali. “ Cum igitur aqua tubi non perpetuo mo
veatur, necesse est potentiam descensus aquae tubi AB esse aequalem po
tentiae descensus tubi BC, quod erat demonstrandum ” (ibid., pag. 305).
Queste tradizioni della scienza non fu solo l'Herigonio a raccoglierle,
ma lo imitarono anche altri di que'tempi, fra quali si gloria di essere stato
il primo Claudio Beriguardi. Nella terza parte de'suoi Circoli pisani, cir
colo VI, confessa che della discesa dei gravi trattarono accuratamente Ga
lileo e il Torricelli, ma soggiunge ch'egli stesso aveva concluso quelle me
desime verità da altri principii “ XX annis antequam illi de ea re quidquam
vulgassent ” (Patavii 1660, pag. 307). Non dice però, come sarebbe stato
ma lo imitarono anche altri di que'tempi, fra quali si gloria di essere stato
il primo Claudio Beriguardi. Nella terza parte de'suoi Circoli pisani, cir
colo VI, confessa che della discesa dei gravi trattarono accuratamente Ga
lileo e il Torricelli, ma soggiunge ch'egli stesso aveva concluso quelle me
desime verità da altri principii “ XX annis antequam illi de ea re quidquam
vulgassent ” (Patavii 1660, pag. 307). Non dice però, come sarebbe stato