Caverni, Raffaello, Storia del metodo sperimentale in Italia, 1891-1900

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1ossia non avranno motivo d'andar nè in su nè in giù. “ Ostendemus enim
centrum commune gravitatis eorum descendere non posse, sed in eadem
302[Figure 302]
Figura 111.
semper horizontali linea, quantumlibet gra­
via moveantur, reperiri ” (ivi, pag.
100).
Suppongasi infatti che non rimangano i
due corpi bilanciati, ma che l'uno risalga
da A in E, mentre l'altro scende da B in
D, per egual tratto.
Si farebbe ciò mani­
festamente senza motivo, perchè il centro
di gravità ch'essendo in A e in B costituiti i due corpi si trova sopra la linea
orizzontale AB, nella nuova posizione E, D in essa linea orizzontale rimane,
ciò che si dimostra dal Torricelli così con la sua solita facilità elegante.
Si
ha per supposizione E:D=AC:CB.
E da E condotta EF parallela a CB,
AC:CB=AE:EF=BD:EF=GD:EG.
Ma se E e D stanno recipro­
camente come GD a EG il loro comun centro di gravità è in G, ch'è pure
un punto della orizzontale AB niente più alto o più basso del primo, e per­
ciò la Bilancia, nelle condizioni supposte, è in stato d'equilibrio indifferente.
Se fosse il lato CB a perpendicolo, il peso B graviterebbe lungh'esso
col suo momento totale, e dal general teorema ora dimostrato ne consegui­
rebbe immediatamente che “ momentum totale gravis ad momentum, quod
habet in plano inclinato, est ut longitudo ipsius plani inclinati ad perpen­
diculum (ibid., pag.
101). Il Torricelli però ne fa una dimostrazione distinta,
per condur la quale, entrato oramai in diffidanza del principio delle velo­
cità virtuali, è costretto di tornare agl'istituti meccanici di Galileo, conclu­
dendo dalla statica della Libbra quella del piano inclinato, col processo me­
desimo, che s'illustrava dianzi dalla CX figura.
Fu l'esempio del Torricelli efficacissimo sopra la Scuola galileiana, dalla
quale, banditisi i moti potenziali, non rimaneva altro modo per comparare
i momenti da quello in fuori di misurarli dalle
gravità attuali, esercitate sul braccio orizzontale
e inclinato della Leva.
Il Borelli volle dare alla
dimostrazione una forma nuova, costruendola
nella seguente maniera.
Sia TFR (fig. 112) una
Leva angolare col braccio TF parallelo all'oriz­
zonte, e con l'altro eguale FR comunque sol­
levato, e abbia in F essa Leva il suo fulcro.

Sopra T e sopra R si alzino in ciascun de'due
bracci le perpendicolari, che prolungate s'in­
303[Figure 303]
Figura 112.
contreranno in D, come pure s'incontreranno
in E i prolungamenti di TF e di DR, venendosi così a disegnare il triangolo
rettangolo DTE, dal funicolo TDR teso lungo il qual triangolo, sian congiunti
due pesi, uno pendulo in T, e l'altro posato in R sul declivio del piano DE,
e si vogliano determinare le condizioni del loro equilibrio.
Tanto essendo al grave R il venir sostenuto dal piano DE, quanto dal

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