Alberti, Leon Battista, L' architettura

Page concordance

< >
Scan Original
191 187
192 188
193 189
194 190
195 191
196 192
197 193
198 194
199 195
200 196
201 197
202 198
203 199
204 200
205 201
206 202
207 203
208 204
209 205
210 206
211 207
212 208
213 209
214 210
215 211
216 212
217 213
218 214
219 215
220 216
< >
page |< < (199) of 442 > >|
203199DELLA ARCHITETTVRA
DI LEONBATISTA
115
ALBERTI.
LIBRO SETTIMO,
DELLI ORNAMENTI DE TEMPII SACRI.
2210
Chele Mura, i Tempij, le Baſiliche ſono conſecrate a li Dij, de la Regione de la Città, & del
ſito, Et de ſuoi adornamenti principali. Cap. I.
NOI habbiamo detto cheil fabbricare ſi fa di piu parti, & che de
le parti alcune ſon quelle, per lequali tutte le ſpetie di qual ſi uo-
3315 glia edificio conuengono inſieme, come è il ſito, le coperture, &

ſimili, &
alcune ne ſono, mediante lequali gli edificij ſono infra
loro differenti.
Inſino a quì habbiamo trattato de gli ornamenti
che a quelle prime ſi aſpettano, al preſente tratteremo de gli a-
dornamenti di queſte altre, &
queſto diſcorſo harà tanto grande utilità in ſe, che
non che altro i dipintori accuratiſsimi inueſtigatori de le coſe belle, confeſſeran
4420 no ch’e’ non ſia bene mancarne in modo alcuno.
Sarà ancora tanto piaceuole,
non uo dir piu, baſta che non ti pentirai d’hauerlo letto, ma io non uorrei che tu
biaſimaſsi, ſe eſſendoci propoſti nuoui fini cominceremo a trattare la coſa da
nuoui principij.
I primi principij, & le uie adunque ci ſi dimoſtrano aſſai bene,
mediante la diuiſione, il diſegno, &
la annotatione de le parti, de lequali la coſa
5525 in fe conſiſte;
Percioche ſi come in una ſtatua fatta di bronzo, d’oro, & d’argento
cofia la rinfuſa, il Maeſtro ui conſidera altre coſe circa il peſo, &
lo ſtatuario, altre
circa il diſegno, &
altri forſe altre coſe diuerſe; coſi noi ancora dicemmo altroue,
che queſte medeſime parti de l’architettura biſogna che ſieno talmente diuiſe,
c’habbino un’ordine aſſai commodo acciò ſi poſsino raccõtare quelle coſe, che
6630 faccino a tal coſa a propoſito.
Daremo adunque hora ſine a quella diuiſione che
principalmente conferiſce piu a la leggiadria, &
a la gratia de gli edificij, che a la
utilità, o a la ſtabilità loro.
Ancor che tutte le coſi fatte lodi, talmẽte cõuenghino
infra di loro, che una che ne manchi in qual ſi uoglia coſa, l’altre in la ſteſſa coſa
non ſieno lodate.
Gli edificij adunque ſono, o publici, o priuati. Etipriuati
7735&
i publici, ſono, o ſacri, o ſecolari. Tratterò prima de publici. Gli antichi col
locauano con grandiſsima religione le mura de le città dedicandole a uno Dio,
che di loro haueſſe ad hauere la tutela.
Nè penſauano che ſi poteſſe mai ſecon-
do il diſcorſo humano da alcuno moderare tanto le coſe de mortali, che nel
commertio, &
conſortio de gli huomini non ſi ritrouaſſe la contumelia, & la per
8840 fidia, &
credeuano che una città, o per negligentia de ſuoi, o per inuidia de ui-
cini, fuſse ſempre uicina a gli accidenti, &
ſottopoſta a pericoli, non altrimenti
che una naue nel Mare.
Etperò credo io che eglino uſaſsino fauoleggiando
di dire che Saturno per prouedere a biſogni de gli huomini, haueua già

Text layer

  • Dictionary

Text normalization

  • Original

Search


  • Exact
  • All forms
  • Fulltext index
  • Morphological index