Zanotti, Francesco Maria, Della forza de' corpi che chiamano viva libri tre, 1752

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203179LIBRO II. che il globo L è ſpinto da quattro elaſtri, il glo-
bo A da uno ſolo?
Io dico, riſpoſi, che queſti
quattro elaſtri io non li veggo;
ne credo, che al-
cun di voi poſsa vederli.
A provar ciò, diſse al-
lora la Signora Principeſsa, non ſo, ſe baſtaſse
l’ eloquenza del noſtro Padre Cavalcanti, che è pur
tanto grande.
Molto minore eloquenza, riſpoſi, vi
baſterà.
Ma ritorniamo di grazia a riteſsere bre-
vemente quella ſuppoſizione, che con tanta chia-
rezza ci ha eſpoſta il noſtro Signor D.
Serao; e
veggiamo ſe mai vi appariſca elaſtro niuno, dico:
elaſtro niuno: intendendo la natura dell’ elaſtro,
non il nome.
Prima ſi voglion ſupporre cinque
elaſtri, onde ſi componga una ſerie;
e quidichia-
randoſi, che eſſi non ſono ne materiali, ne cor-
porei, e non hanno maſſa niuna, ben ſi vede, che
hanno il nome di elaſtri, non la natura, ne altro
ſono che cinque preſſioni, che ſi accozzano ed
uniſcono inſieme.
Poi ſi vuole, che tutta queſta
preſſione ſi diſtribuiſca egualmente, e ſi applichi
a i due globi:
qui pure io non veggo alcun’ ela-
ſtro;
ne ſo quello, che ſi vogliano intendere, qua-
lor dicono che l’ un globo è aſſalito da quattro
elaſtri, l’ altro da uno;
perchè io non veggo ſe
non due globi aſſaliti da due preſſioni eguali.
Mi
ſi dice poi, che l’ un globo, fuggendo con più
velocità, ſi laſcia addietro uno ſpazio CL quadru-
plo dello ſpazio CA, cui laſciaſi addietro l’ altro
globo, che fugge con velocità minore.
Et è ve-
riſſimo;
dovendo appunto ciò naſcere dall’

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