Alberti, Leon Battista, L' architettura

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204200DE LLA AR CHIT ETTVRA ſti a le Città per capi alcuni Semidei, & baroni, che con la prudentia loro le difen
deſsino:
Concioſia che noi non ſolamente habbiamo biſogno di mura, per difen
derci;
ma habbiamo neceſsità grandiſsima del fauore de gli Dij, & dicono che
Saturno usò di fare queſto, accioche ſi come ad uno armento di pecore non ſi
propone una pecora:
ma un paſtore, coſi ſi intendeſſe che a gli huomini ancora
115 biſognaua proporre un’altra ſorte di animanti, che fuſſe di maggiore ſapientia,
&
di maggior uirtù, che gli huomini ordinarij: & però ſono le mura conſecrate
a gli Dij.
Altri dicono, che da la prouidentia di Dio ottimo, & grandiſsimo, è
auuenuto, che ſi come gli animi de gli huomini hanno iloro genij fatali, coſi an-
cora gli habbino i popoli.
Non è marauiglia adunque ſe le mura, dentro a le
2210 quali ſi ragunauano, &
defendeuano i Cittadini, erano tutte conſecrate. Et ſe
eſſendo per pigliare alcuna Città aſſediata, per non far coſa alcuna contro a la
Religione, inuocauano, &
cercauano diplacare con certi himni ſacri, gli Dij de-
fenſori di eſſe, pregandoli che ſi contentaſſero di uenirſene uolentieri nel paeſe
loro.
Chi è per dubitare, che il Tempio non ſia ſacro, sì per riſpetto d’altre co
3315 ſe, sì per queſta piu che per altra, che in eſſo ſirende una douuta reuerentia, &

honore a gli Dij;
di tanti infiniti oblighi che la generatione humana ha con eſſo
loro?
La pietà è una de le principali parti de la giuſtitia; & chiſarà che non con
feſsi che eſſa giuſtitia da per sèè dono di Dio:
& è ancora una parte di giuſtitia cõ
giunta a la di ſopra, degna, &
eccellente, & molto grata a gli Dij, & perciò ſacra-
4420 tiſsima, quella che noi uſiamo uerſo gli huomini per conto di pace, &
di tran-
quillità, mentre che noi uogliamo che ciaſcuno ſecondo i meriti ſuoi ſia rimune
rato?
Et perciò per qual ſi uoglia cagione giudicheremo che i luoghi doue ſi
miniſtri giuſtitia ſieno conſecrati a la Religione.
Che diren noi de le memorie
dele gran coſe, che dedicate a la Eternità, ſi laſciano a poſteri?
diremo certo, s’io
5525 non mi inganno, che tutte attenghino in qualche modo a la giuſtitia, &
a la Reli
gione.
Habbiamo adunque a trattare de le Mura, de Tempij, de luoghi doue
ſi miniſtra giuſtitia, e de le laſciate Memorie, ſe prima peroche noi ne trattiamo,
diremo breuemente alcune coſe di eſſe cittadi da non ſi douere laſciare in die-
tro.
Renderà molto gratioſa la regione & il ſito, una abbondantia di ediſicij
6630 ben diſtribuiti, &
ben collocati in luoghi commodiſsimi. Platone lodaua, che
la pianta, &
il ſito d’una Città ſi ſcompartiſſe in dodici parti, & in ciaſcuna collo-
caua il ſuo Tempio, &
le ſue chieſe minori. Ma noi ci aggiugneremo luoghi
done concorrino aſſai ſtrade, &
luoghi per altri magiſtrati piu minuali, fortifica-
tioni, luoghi da correrui, &
per piazze, & per giuochi; & ſe alcune altre coſe ſono
7735 che con queſte ſi affaccino, pur che il ſito da ogni banda fioriſca di abbondan-
tia di caſamenti.
Ma le Città certamente ne ſono alcune grandi, alcune mi-
nori, come ſono i Caſtelli, &
i Caftelletti. Gli Scrittori antichi hanno oppe-
nione che le Città poſte in piano, non ſieno molto antiche;
perciò ſieno di man
co autorità che l’altre;
percioche e’ credono che le ſieno ſtate fatte aſſai gran
8840 tempo dopo il Diluuio.
Ma ueramente che le Città in luoghi piani & aperti,
&
i Caſtelli in luoghi aſpri & difficili, hanno piu del gratioſo, & del diletteuole:
niente dimeno io uorrei che in queſte ſi uſaſſe queſto contracambio, che quel-
le, cheſono ne le pianure ſi rileuaſsino alquanto da terra ſopra uno colletto

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