Zanotti, Francesco Maria, Della forza de' corpi che chiamano viva libri tre, 1752

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204180DELLA FORZA DE’ CORPI glianza delle preſſioni. Ma qui io veggo due ſpa-
zj CL, CA, che potrebbono veramente capir de gli
elaſtri;
gli elaſtri ſteſſi non veggo: ſe già non vi na-
ſceſſero all’ improvviſo, e ſenza perchè.
E naſcen-
dovi pure, per qual ragione dovrebbe dirſi qua-
drupla la ſomma di quegli elaſtri, che occupaſſe-
ro la parte CL?
Quadrupla in che? Nel premere?
ma dicono, che preme egualmente. Nell’ eſtenſio-
ne, e nella grandezza?
ma dicono, che gli elaſtri
non hanno ne materia, ne corpo, ne maſſa niu-
na, il che ſe è quale grandezza, e quale eſten-
ſione aver poſſono?
E poi, che fa qui la grandez-
za, e l’ eſtenſione?
La quale, qualunque ſiaſi, pur-
chè reſti la ſteſsa preſſione, reſterà ſempre ne’ glo-
bi lo ſteſso movimento.
Eſsendomi io qui ferma-
to alquanto;
è però coſa ſtrana, diſse la Signo-
ra Principeſsa, che, ſupponendoſi una ſerie di cin-
que elaſtri, non entri nella ſuppoſizione verun’ ela-
ſtro.
Et io, ſe voi, diſſi, conſidererete bene la.
ſuppoſizione, ne vi laſcerete ingannar dal nome,
troverete, che ella altro non è, che ſupporre cin-
que preſſioni, le quali così ſi accozzano inſieme, e
diſtribuiſcono, che vengono a premer due globi
egualmente verſo due contrarie parti.
Ne qui al-
tro ha di elaſtro, ſe non il nome.
Et io credo che co-
teſta ſerie cosi incorporea, come la vogliono, ſia da
concepirſi non altrimenti, che come una forza re-
pulſiva di quelle, che piacciono tanto a Neutonia-
ni, frappoſta a i due globi;
della quale chi vorrebbe
dire, che quattro parti ſi ſtendeſsero per lo

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