1ghero; quella ben più cento volte più grave di questa, o ciascuna di loro
attaccate a due sottili spaghetti eguali, lunghi quattro o cinque braccia, le
gati ad alto. Allontanata poi l'una e l'altra palla dallo stato perpendicolare,
gli ho dato l'andare nell'istesso momento, ed esse scendendo per le circon
ferenze dei cerchi descritti dagli spaghi, eguali loro semidiametri, e passate
oltre al perpendicolo, son poi per le medesime strade ritornate indietro. E
reiterando ben cento volte per lor medesime le andate e le tornate, hanno
sensatamente mostrato come la grave va talmente sotto il tempo della leg
gera, che nè in ben cento vibrazioni nè in mille anticipa il tempo di un
minimo momento, ma camminano con passo ugualissimo ” (ivi, pag. 87).
attaccate a due sottili spaghetti eguali, lunghi quattro o cinque braccia, le
gati ad alto. Allontanata poi l'una e l'altra palla dallo stato perpendicolare,
gli ho dato l'andare nell'istesso momento, ed esse scendendo per le circon
ferenze dei cerchi descritti dagli spaghi, eguali loro semidiametri, e passate
oltre al perpendicolo, son poi per le medesime strade ritornate indietro. E
reiterando ben cento volte per lor medesime le andate e le tornate, hanno
sensatamente mostrato come la grave va talmente sotto il tempo della leg
gera, che nè in ben cento vibrazioni nè in mille anticipa il tempo di un
minimo momento, ma camminano con passo ugualissimo ” (ivi, pag. 87).
Dice di essere anche il Baliani ricorso al medesimo efficacissimo espe
rimento dimostrativo delle velocità sempre uguali, in corpi delle più diffe
renti gravità specifiche, fatti vibrare ne'pendoli. “ Globos in gravitate et in
materia inaequales appendi funiculis aequalibus, et agitatos animadverti mo
veri tempore aequali, et hoc servare adeo fideliter ut globus plumbeus dua
rum unciarum, alter librarum duarum; ferreus librarum 34 et lapideus
40 circiter, nec non et lapis informis, quorum funiculi, comprehensis ipso
rum semidiametris, aequales essent, uno et eodem temporis spatio moveren
tur, et vibrationes easdem numero darent hinc inde sive motus unius globi
fieret per aequale spatium, sive per inaequale ” (De motu natur. cit., pag. 6).
rimento dimostrativo delle velocità sempre uguali, in corpi delle più diffe
renti gravità specifiche, fatti vibrare ne'pendoli. “ Globos in gravitate et in
materia inaequales appendi funiculis aequalibus, et agitatos animadverti mo
veri tempore aequali, et hoc servare adeo fideliter ut globus plumbeus dua
rum unciarum, alter librarum duarum; ferreus librarum 34 et lapideus
40 circiter, nec non et lapis informis, quorum funiculi, comprehensis ipso
rum semidiametris, aequales essent, uno et eodem temporis spatio moveren
tur, et vibrationes easdem numero darent hinc inde sive motus unius globi
fieret per aequale spatium, sive per inaequale ” (De motu natur. cit., pag. 6).
Notava però Galileo, e l'avrà pure dovuto notare il Baliani, scorgersi
anche in quelle esperienze l'operazione del mezzo dal diminuire assai più
presto “ le vibrazioni del sughero che quelle del piombo ” (Alb. XIII, 87)
per toglier la quale inesattezza, che avrebbe potuto forse mettere qualche
scrupolo nella conclusione, il Newton fece tornire due scatolette sferiche di
legno uguale, e di uguale diametro, e l'una empì di trucioli pur di legno
e l'altra del medesimo peso di oro diligentemente curando di situarlo nel
centro dell'oscillazione. “ Pyxides ab aequalibus pedum undecim filis pen
dentes constituebant pendula, quoad pondus, figuram et aeris resistentiam,
omnino paria; et paribus oscillationibus iuxta positae, ibant una et redibant
diutissime ” (Principia mathem., T. III, Genevae 1742, pag. 33). Sperimentò
poi con altri corpi della più varia natura, e n'ebbe sempre i medesimi re
sultati. “ Rem tentavi in auro, argento, plumbo, vitro, arena, sale communi,
ligno, aqua, tritico ” (ibid.).
anche in quelle esperienze l'operazione del mezzo dal diminuire assai più
presto “ le vibrazioni del sughero che quelle del piombo ” (Alb. XIII, 87)
per toglier la quale inesattezza, che avrebbe potuto forse mettere qualche
scrupolo nella conclusione, il Newton fece tornire due scatolette sferiche di
legno uguale, e di uguale diametro, e l'una empì di trucioli pur di legno
e l'altra del medesimo peso di oro diligentemente curando di situarlo nel
centro dell'oscillazione. “ Pyxides ab aequalibus pedum undecim filis pen
dentes constituebant pendula, quoad pondus, figuram et aeris resistentiam,
omnino paria; et paribus oscillationibus iuxta positae, ibant una et redibant
diutissime ” (Principia mathem., T. III, Genevae 1742, pag. 33). Sperimentò
poi con altri corpi della più varia natura, e n'ebbe sempre i medesimi re
sultati. “ Rem tentavi in auro, argento, plumbo, vitro, arena, sale communi,
ligno, aqua, tritico ” (ibid.).
Sembra che dovessero quelle prime esperienze di Galileo e del Baliani
coi pendoli, rese dal Newton poi sì perfette, essere sufficienti a dimostrar
che una medesima è la velocità nel composto e nella materia divisa, e che
dipendon le differenze dalla sola resistenza del mezzo. Ma Galileo non si
contentò di questo, e prevenendo il male inteso pensiero del Riccioli e del
Renieri si trattenne con assai lungo e spiegato discorso, nel Io dialogo Delle
due nuove scienze, a mostrar come ogni differenza di moto, da lui benis
simo ne'varii casi osservata prima de'suoi contradittori, dipendeva dai varii
impedimenti dell'aria.
coi pendoli, rese dal Newton poi sì perfette, essere sufficienti a dimostrar
che una medesima è la velocità nel composto e nella materia divisa, e che
dipendon le differenze dalla sola resistenza del mezzo. Ma Galileo non si
contentò di questo, e prevenendo il male inteso pensiero del Riccioli e del
Renieri si trattenne con assai lungo e spiegato discorso, nel Io dialogo Delle
due nuove scienze, a mostrar come ogni differenza di moto, da lui benis
simo ne'varii casi osservata prima de'suoi contradittori, dipendeva dai varii
impedimenti dell'aria.