1il quale racconta come, per aver globi della maggior leggerezza possibile,
che più degli altri risentissero nel cadere gl'impedimenti dell'aria, s'accon
ciasse esso Desaguliers di propria mano vessiche suine. “ Tempora autem
mensurabantur pendulis, ad dimidia minuta secunda oscillantibus. Et eorum,
qui in terra stabant, unus habebat horologium cum elatere ad singula mi
nuta secunda, quater vibrante. Alius habebat machinam aliam affabre con
structam, cum pendulo etiam ad singula minuta secunda quater vibrante.
Et similem machinam habebat unus eorum, qui stabant in summitate Tem
pli. Et haee instrumenta ita formabantur, ut motus eorum pro lubitu vel
inciperet, vel sisteretur ” (ibid., pag. 335).
che più degli altri risentissero nel cadere gl'impedimenti dell'aria, s'accon
ciasse esso Desaguliers di propria mano vessiche suine. “ Tempora autem
mensurabantur pendulis, ad dimidia minuta secunda oscillantibus. Et eorum,
qui in terra stabant, unus habebat horologium cum elatere ad singula mi
nuta secunda, quater vibrante. Alius habebat machinam aliam affabre con
structam, cum pendulo etiam ad singula minuta secunda quater vibrante.
Et similem machinam habebat unus eorum, qui stabant in summitate Tem
pli. Et haee instrumenta ita formabantur, ut motus eorum pro lubitu vel
inciperet, vel sisteretur ” (ibid., pag. 335).
Veniva da tali esperienze, più precise di tutte le precedenti, che abbia
in tal proposito a raccontare la storia, e insuperabili forse ai futuri speri
mentatori; a confermarsi direttamente il teorema del Newton, che cioè in
qualunque fluido caeteris paribus le resistenze son proporzionali alla den
sità, e indirettamente, e per necessaria conseguenza, veniva anche insieme
a confermarsi il teorema di Galileo.
in tal proposito a raccontare la storia, e insuperabili forse ai futuri speri
mentatori; a confermarsi direttamente il teorema del Newton, che cioè in
qualunque fluido caeteris paribus le resistenze son proporzionali alla den
sità, e indirettamente, e per necessaria conseguenza, veniva anche insieme
a confermarsi il teorema di Galileo.
Ma il teorema galileiano della caduta dei gravi si concludeva in somma
nella proposizione che, levato ogni impedimento, ossia nel vuoto, i corpi, di
qualunque mole e di qualunque specie, si vedrebbero ivi andare ugualmente
veloci. Non era questa però altro che un'induzione dall'esperienze fatte in
mezzi via via sempre più rari, giacchè l'esperienza diretta “ è forse, diceva
Galileo, impossibile a farsi ” (Alb. II, 327):
nella proposizione che, levato ogni impedimento, ossia nel vuoto, i corpi, di
qualunque mole e di qualunque specie, si vedrebbero ivi andare ugualmente
veloci. Non era questa però altro che un'induzione dall'esperienze fatte in
mezzi via via sempre più rari, giacchè l'esperienza diretta “ è forse, diceva
Galileo, impossibile a farsi ” (Alb. II, 327):
Occorse finalmente l'invenzione della Macchina pneumatica, presentita
in quel forse, e il Boyle, percorrendo quasi tutto il campo della Fisica, non
avrebbe lasciata questa parte indietro, se avesse potuto procurarsi tubi di
vetro della necessaria lunghezza. Il Newton in ogni modo volle, come gli
era possibile, fare il primo esperimento, il quale però non riuscì decisivo,
perchè, in altezze inferiori a un metro, si vedono anche in mezzo all'aria
cadere in un tempo i corpi gravi e i leggeri. Il Desaguliers allora attese a
costruire una colonna di tubi congiunti insieme con mastice, e sostenuti
su su da traverse di legno, fissate da una parte e dall'altra, come i gradi
di una scala, a due staggi eretti sulla base della macchina, cosicchè potè
comporne un tubo andante di vetro lungo presso a quattro metri. Fattosi
in cotesto tubo il vuoto, nel Settembre del 1717, si dette pubblico spetta
colo, essendovi presente il Re, e il principe di Walles, i quali videro ma
ravigliati cader nello stesso tempo una ghinea e un bocconcello di carta.
in quel forse, e il Boyle, percorrendo quasi tutto il campo della Fisica, non
avrebbe lasciata questa parte indietro, se avesse potuto procurarsi tubi di
vetro della necessaria lunghezza. Il Newton in ogni modo volle, come gli
era possibile, fare il primo esperimento, il quale però non riuscì decisivo,
perchè, in altezze inferiori a un metro, si vedono anche in mezzo all'aria
cadere in un tempo i corpi gravi e i leggeri. Il Desaguliers allora attese a
costruire una colonna di tubi congiunti insieme con mastice, e sostenuti
su su da traverse di legno, fissate da una parte e dall'altra, come i gradi
di una scala, a due staggi eretti sulla base della macchina, cosicchè potè
comporne un tubo andante di vetro lungo presso a quattro metri. Fattosi
in cotesto tubo il vuoto, nel Settembre del 1717, si dette pubblico spetta
colo, essendovi presente il Re, e il principe di Walles, i quali videro ma
ravigliati cader nello stesso tempo una ghinea e un bocconcello di carta.
Il Gravesande descrisse poi, con la sua solita minuziosa diligenza, una
macchina “ qua duo corpora in vacuo eodem momento demittuntur ” (Phy
sices elem., T. II, Leidae 1748, pag. 618-24) perchè veramente la maggior
difficoltà, e la cura più necessaria per la precisione dell'esperienza, consiste
nel lasciare i due corpi a un tempo: ciò che in questa macchina s'otteneva
per mezzo di una morsetta, un labbro della quale essendo elastico, s'allon
tanava dall'altro immobile, per mezzo di un filo di ferro. Erano anzi que
ste morsette sei, disposte intorno al centro di un esagono, per cui, fatto
macchina “ qua duo corpora in vacuo eodem momento demittuntur ” (Phy
sices elem., T. II, Leidae 1748, pag. 618-24) perchè veramente la maggior
difficoltà, e la cura più necessaria per la precisione dell'esperienza, consiste
nel lasciare i due corpi a un tempo: ciò che in questa macchina s'otteneva
per mezzo di una morsetta, un labbro della quale essendo elastico, s'allon
tanava dall'altro immobile, per mezzo di un filo di ferro. Erano anzi que
ste morsette sei, disposte intorno al centro di un esagono, per cui, fatto