Caverni, Raffaello, Storia del metodo sperimentale in Italia, 1891-1900

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1mano in mano, e però, quanto più si moverà, con tanto più facilità verrà
a moversi, e per consequente con tanto più velocità.
Da dove è che con più
velocità si move nel fine, che nel principio e nel mezzo.
“ A. — Questa mi pare dimostrazione, e nella quale non è cosa al­
cuna da negare, e parmi simile alle ragioni, che si dicono nelle morali, che,
come l'uomo ha acquistato l'abito delle virtù, le fa senza fatica, e quanto
più opera, tanto più apprende.
È simile ancora a quello che diciamo del­
l'intendere, che l'intelletto non s'affatica nell'intendere, e son certo che, se
Franceschino che suona l'organo di S. Barbera, non sentisse il travaglio del
corpo, che quanto più sonasse, tanto più sonerebbe: ma è forza che all'ul­
timo le membra s'affatichino.
Ciò non può avvenire al grave, poichè le parti
sue non s'affaticano nel discendere, per esser cosa inanimata, e però, come
V. A. ha detto, e bene, più e più si velocita dall'attivarsi più e più col
discendere, ed io quanto a me mi contenterei di questa sola ragione.
Ma se
V. A., per suo contento, vuol dire l'altra, io l'udirò volentieri.
“ P. — Poichè si è nominata, è bene dirla, perchè acquieta non meno
della pur ora detta, ed è messa dal Cardano.
S'ha da provare che il grave
discendendo, quanto più discende, tanto più si farà veloce nel movimento
suo, essendo tale il movimento suo naturale.
Si presuppone con verità che
l'aria sia l'impedimento al movimento del grave, poichè, come prova Ari­
stotile, quando dal concavo della Luna infino al centro dell'universo non
fosse corpo di sorta alcuna, o fosse il luogo vacuo, il movimento si farebbe
in istante.
Ma quanto più l'aria è presso, tanto più si condensa, e quanto
più è condensata, tanto più resiste al movimento del grave.
Adunque, men­
tre il grave si muove, quanto più è lontano dal luogo, dove ha da andare,
tanto più ha d'impedimento, poichè tanto più aria ha da passare, e per con­
sequente condensata dal peso del grave, e però più tardi sarà il movimento.

Ma quanto più discenderà, tanto meno averà d'impedimento, e però più ve­
loce sarà.
Giugniamo a questo che se noi intenderemo il grave A (fig. 138)
329[Figure 329]
Figura 138.
nel concavo della Luna, inteso per DE, nel
dispiccarsi da quel luogo, intendendo il piano
della Terra essere FG, averà il cilindro ABH
d'aria densa da passare, e dopo lui non
sarà aria che le succeda.
Ma quando il corpo
A sarà venuto nel B, oltre che averà solo
il cilindro BH da passare, che resisterà meno
di quel che faceva ABH; averà l'aria AB
che, succedendogli per ragione del vacuo,
verrà con l'impulso suo a velocitare il mo­
mento del grave.
E per consequente, quanto
più discenderà, tanto maggiore impulso
averà, e minore resistenza, e però maggiore sarà sempre la sua velocità.

Laddove, quando sarà in H, sarà di maggior velocità, che quandò sarà
in B, per le allegate ragioni.
E così è vero che, quanto più il grave di-

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