Morelli, Gregorio, Scala di tutte le scienze et arti, 1567
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1quì il Morello non ſi è ſcoſtato punto dal ſuo
Auerroe.
TOM. Sarebbe meglio, che ſi
diſcoſtaſſe, hauendo giurato (come ſi ſuol dire)
nelle parole del maeſtro ſuo.
MOR. Non
diſcoſtandomi da lui, non poſſo ſe non ſeguire
la uerità.
Hor il diſcorſo che fa la ſenſitiua
dell'huomo, è manco imperfetto; percioche non
ſolo eſſa conoſcei particolari inquanto che ſo­
no buoni ò cattiui all'huomo, & in quanto ſo
no di tal figura, & riceue la loro effigie in­
trinſecamente, ma inquanto ſono tali, & in­
ſieme conoſcono tutte le differenze indiuidua­
li, che ſono tra l'uno, & l'altro, coſa che
non fanno li bruti, & perche queſta uirtù ſen
ſitiua è come diceua Ariſtotele nel ſecondo
dell' Anima, diuiſa dal ſenſo, & intelletto; in
di auiene ancora, che la ſua attione è pari­
mente diuiſa da quella dell'intelletto, & ſenſo
ancora, nè per ſe steſſa è uniforme in tutti
gli animali; come ben diſſe Themiſtio eſponen
do il decimoquinto teſto nel ſecondo dell'ani­
ma, oue dice Ariſtotele, che non in tutti gli
animali è l'imaginatione, diſſe, che Ariſtote
le intendeua ſolamente della imaginatione per
fetta & terminata; & nel medeſmo luoco
Auerroe eſſendo della medeſima opinione di­
ce, che le Api, & Formiche, hanno la imagi
natiua, onde di parere d' Ariſtotele uoſtro, &

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