Alberti, Leon Battista, L' architettura

Table of figures

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206202DELLA ARCHITETTVRA uano dentro i foreſtieri; ma non uoleuano però che egli haueſſero coſi ogni coſa
a
comune con i cittadini:
l’altre ſtrade per andare a la piazza, o al mercato erano
comuni
con i foreſtieri, ma i luoghi piu ripoſti de la città come gli Arzanali, &
ſi
mili
non gli laſciauano, non che altro uedere.
Noi adunqne ammaeſtrati da
tali
eſempij, diuideremo la pianta de la noſtra Città talmente che non ſolo i fo-
115 reſtieri ui habbino le loro habiture ſeparate, &
commode per loro, & a Cittadi-
ni
non ſcommode:
Ma in modo ancora che i cittadini poſsino infra loro conuer
ſare
, negociare, &
habitare bene commodamente, & con dignità ſecondo il bi-
ſogno
, &
grado loro. Renderà certo la città gratioſa, ſe diuerſe botteghe d’ar
tieri
ſtaranno in diuerſe ſtrade, &
regioni in luoghi conuenienti, & accomodati.
2210 Percioche nel mercato ſtaranno bene gli Argentieri, i Dipintori, gli Orefici. Ol
tra
queſti gli Spetiali, i Sarti, &
ſimili, e quelli, che fanno gli eſercitij piu honorati;
ma ne luoghi piu lontani debbono ſtare le arti piu ſporche, & piu lorde, il ſetore
de
Coiai ſi manderà ad ſtare lontano, &
uerſo ſettentrione; percioche da quel
luogo
i uenti uengono di rado ne la città, o tanto furioſi, che piu preſto uolano
3315 che e’paſsino.
Saranno forſe alcuni a chi piacerebbe piu toſto che le habitationi
de
Nobili fuſsino tutte inſieme libere, e purgate dal meſcuglio de la plebe.
Altri
uorrebbono
piu toſto che tutte le regioni de la città, fuſsino coſi ordinate che
tutto
ſi trouaſſero quelle coſe, di che ſi può hauere di biſogno, &
per queſto non
recuſano
che le botteghe ben uili ſieno meſcolate con le caſe de Cittadini piu
4420 honorati.
Ma di queſto ſia detto a baſtanza, altra coſa ſi aſpetta a la utilità, &
altra
ala degnità.
Io torno al noſtro propoſito.
Di che pietre, & come groſſe ſi debbino fare le mura. Et chifurono i primi a fabbricare i
Tempij
. Cap. II.
5525
LOdarono gli Antichi, & maſsimo i Popoli di Toſcana che le pietre per le
mura
fuſsino grandiſsim.
& riquadrate. Ilche gli Athenieſi ancora ſecõ-
do
Temiſtocle uſurparono ne Pireo. Veggonſi Caſtella antichiſsi
mein
Toſcana, &
in quel di Spuleto, & appſſo a Piperno in Campagna, mu-
6630 rate digrandiſsime pietre roze, ilqual lauoro c a me piace grandiſsima-
mente
;
percioche tal ſorte di muraglia, dimoſtra una certa rigidezza de la
antica
ſeuerità, che arreca a la antica città non piccolo ornamento.
Etio
certamente
uorrei che le mura de le Città fuſsino tali, che ſguardate da lo Ini-
mico
, e’ſe ne ſpauentaſſe, &
diffidatoſi di eſſe ſene partiſſe. Arrecano ancora
7735 ſeco maieſtà i foſsi larghiſsimi, &
profondi accoſto a le mura, che habbino le
ripe
ſcoſceſe, come dicono che erano que’ di Babbillonia, che erano larghi
cinquanta
cubiti regij, &
a fondi piu di cento. Accreſce maieſtà l’altezza, & la
groſſezza
de le mura ſimili a quelle, che ſi dice che fece Nino, Semiramide, &

Tigrane
, &
la maggior parte di tutti quelli, che hanno hauuto l’animo incli-
8840 nato a la Magnificentia.
Ne le Torri, & ne corridori de le mura di Roma ho
io
ueduto pauimenti dipinti a Muſaico, &
mura intonicate di coſe honoratiſ-
ſime
:
ma tutte le coſe non ſtanno bene in qualunche Città. Le dilicatezze de
le
cornici, &
de gli Intonichi non ſi ricercano ne le mura de le città, ma in

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