Alberti, Leon Battista, L' architettura

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207203LIBRO SETTIMO. bio di cornici eſchino fuori alcune pietre alquanto piu lauorate che le roze, lun
ghe
poſte a corda, &
con l’archipenzolo, & in cambio di Intonichi ancor che l’a
ſprezza
de la faccia ſi dimoſtri alquanto piu rigida, &
quaſi minacceuole, uorre
non
dimeno che le pietre ui fuſsino talmente congiunte inſieme ſu canti, &
con
uguali
linee di maniera, che murate non ui ſi uegga mai alcuna feſſura.
Queſto
115 ci uerrebbe commodiſsimamente fatto, ſe noi ci ſeruiſsimo del Regolo de Dori
ci
, ſimile alquale uſaua dire Ariſtotile che biſognaua fuſsi la legge:
Percioche egli
era
di piombo, &
ſi piegaua: Concioſia c’hauendo eſsi pietre duriſsime, & difficili
a
maneggiarle, perdonando a la ſpeſa, &
a la fatica non le lauorauano tutte in
ſquadra
, ma le murauanocõ ordini incerti, purche ciaſcuna poſaſſe bene, perche
2210 ella era coſa faticoſiſsimaoltra modo il maneggiarle, &
porle apunto come tu uo
leui
ne luoghi conuenienti.
Seruiuanſi adũque di queſto regolo che ſi piegaua,
&
l’accoſtauano, & con eſſo cingeuano il canto, & i lati de la pietra già murata, a
la
quale haueuano ad accoſtare l’altra, &
del regolo coſi piegato ſi ſeruiuano per
centina
de ſaſsi che poteuano riempiere i uani, de gli altri già murati, per cono-
3315 ſcere con facilità i luoghi, ne quali poteſsino commodamente mettere le pietre
che
a le già murate s’hauuano ad accoſtare.
Oltra di queſto per riſpetto d’una
certa
reuerentia, &
dignieà, uorrei io che, & dentro, & fuori atorno a le mura fuſ
ſi
una larghiſsima ſtrada, t&
ch’ella ſi conſecraſſe a la publica libertà, la quale non
poteſſe
eſſere impedita da huomo di qual ſi uoglia ſorte, con foſſo, con mu-
4420 ra, con ſiepe, con arbucello alcuno, ſenza gran pena.
Hor torniamo &
Tempij
.
Il primo che fabbricaſſe Tempij, truouo io che in Italia fu il Padre
Iano
, &
però gli Antichi haueuano per uſanza di cominciare ſempre da Ia-
no
i preghi de loro ſacrificij.
Et Alcuni ſono, che dicono che in Creta Gio-
ue
fu il primo che fabbricaſſe Tempij, &
per queſto haueuano openione, che
5525 Gioue fuſſe il primo Dio da eſſere adorato.
In Fenicia, dicono che Vſone, fu
il
primo che rizzaſſe ſimulacri al fuoco, &
al Vento, & che edificaſſe Tem-
pij
.
Altri dicono che Dioniſio, cioè Bacco andando in India, nuouo, & fo-
reſtiere
, non trouando in’, quelle Regioni alcune cittadi, poi che ui hebbe
fattele
Città, ui fece ancorai Tempij, &
ui ordinò certi modi di religione.
6630 Altri dicono che in Achaia, Cecrope fu il primo che edificaſſe il Tempio a la
Dea
Opi, &
gli Arcadi l’edificarono a Gioue. Etraccontano che Iſide, la
quale
ancora fu chiamata Dea Legifera, per eſſere ſtata la prima infra gli
Dij
, che haueſſe ordinato che ſi uiueſſe mediante le ſue leggi, fu la prima an-
cora
che fece Tempio a Gioue, &
a Giunone ſuoi progenitori, & che poſe Sa-
7735 cerdoti a la cura di quelli.
Ma come fatti in quella età appreſſo a qual ſi no-
glia
di coſtoro fuſsino i Tempij, non ſi coſi bene.
Io crederò facilmente
che
fuſsino ſimili a quello, che era ne la Fortezza di Athene, o a quello, che a
Roma
era nel Campidoglio.
Concioſia che eſſendo ancora la città florida, e’
l’haueuano
coperto di paglie, &
di canne, eſprimendo in queſto modo quel
8840 la priſtina parſimonia de loro antichi padri.
Ma poi che le richezze de Re,
&
de gli altri Cittadini gli perſuaderon che fuſsi bene che egli honoraſsino
ſe
ſteſsi, &
le città loro, con la grandezza de gli edificij parſe loro coſa brutta
chele
caſe de li Dij non haueſsino ad auanzare di bellezza in qualche

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