Cambiagi, Gaetano, Guida al forestiero per osservare con metodo le rarità e bellezze della città di Firenze, 1790

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1 antichi marmi, dei quali tanta copia non ne
ha fuori di Roma città alcuna, eſſendo com-
poſta di oltre a 200. Buſti antichi e non mi-
nori del naturale, e di oltre a 100. ſtatue ſi-
mili tutte rare; ſortendo dall'iſteſſe ſcale pren-
dendo ſotto la volta in mezzo agli Ufizj vi è
da oſſervare vicino al Ponte Vecchio la Chieſa
antichiſſima di
an-
S. STEFANO E S. CECILIA, che circa all'
anno 1640. fu con grandiſſima ſpeſa reſtaurata
dai Marcheſi Bartolommei.
Entrati in Chieſa,
a mano deſtra trovaſi la Tavola di S. Filippo
che caccia il Demonio, opera di Franceſco
Bianchi.
Ne ſegue l'Altare di S. Lorenzo, e
quindi la Cappella di S. Niccola, ove Matteo
Roſſelli ha con maeſtrìa rappreſentato il detto
Santo in Gloria, dipoi ne viene l'Altare di
S. Cecilia che era nella ſoppreſſa ſua Chieſa
in Piazza ed ora a queſta riunita, dipinta dal
Cav. Curradi.
Niccolò Lapi dipinſe a freſco
la Santiſſima Vergine, e S. Giovanni, che ſi
vedono nel proſſimo Altare del Crocifiſſo.

E' nella facciata una ſtatua di legno colorito
rappreſentante S. Tommaſo da Villanuova.
In
una Nicchia del Coro vedeſi quella di San
Stefano fatta dal Gonnelli detto il Cieco da
Gambaſſi.
E' poi da vederſi per l'Altar Mag-
giore il celebre Paliotto di bronzo nel quale

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