1quèllo della gravità costante FG, ch'è perciò uguale ad AB, farà resultarne
il terzo moto EH=5AB: ond'è che, proseguendosi per il quarto, per il
quinto, e per tutti gli altri tempi, il medesimo ragionamento, se ne con
clude essere gl'incrementi degli spazi come la serie de'numeri impari, e gli
spazi stessi perciò come i quadrati de'tempi decorsi.
il terzo moto EH=5AB: ond'è che, proseguendosi per il quarto, per il
quinto, e per tutti gli altri tempi, il medesimo ragionamento, se ne con
clude essere gl'incrementi degli spazi come la serie de'numeri impari, e gli
spazi stessi perciò come i quadrati de'tempi decorsi.
I cinque libri dell'Orologio oscillatorio ebbero, specialmente appresso
agli stranieri, maggior diffusione de'quattro dialoghi Delle due nuove scienze,
sì perchè la lingua latina, in cui furono originalmente scritti quelli, era d'in
telligenza universale, sì perchè, avendo l'Olandese derivata nella sua la
scienza dell'Italiano, s'attingeva di là, con pari utile e con comodità mag
giore, che a risalire alle prime faticose sorgenti. S'ingerì da ciò l'opinione
che avesse Galileo conclusa la legge dei cadenti dai medesimi principii uge
niani, per cui il Newton, stabilite nella forza d'inerzia le Leggi del moto,
e nel principio della composizione delle forze conclusi i Corollari “ per le
ges duas primas, soggiungeva, et corollaria duo prima Galilaeus invenit de
scensum gravium esse in duplicata ratione temporum ” (Principia mathem.,
T. I cit., pag. 45, 46). Ora si sa dai nostri Lettori quanto fossero i processi
galileiani alieni dal far uso de'moti composti, per cui il fatto del Newton,
se mostra da una parte quanto poco si leggessero i libri di Galileo nel loro
originale, conferma dall'altra come a lui solo, di unanime consenso, in mezzo
alle pretensioni del Cartesio, s'attribuisse la scoperta, ond'è che nessun'al
tra espressione si conforma col vero storico forse meglio di quella, che chiama
galileiane le leggi dei gravi cadenti.
agli stranieri, maggior diffusione de'quattro dialoghi Delle due nuove scienze,
sì perchè la lingua latina, in cui furono originalmente scritti quelli, era d'in
telligenza universale, sì perchè, avendo l'Olandese derivata nella sua la
scienza dell'Italiano, s'attingeva di là, con pari utile e con comodità mag
giore, che a risalire alle prime faticose sorgenti. S'ingerì da ciò l'opinione
che avesse Galileo conclusa la legge dei cadenti dai medesimi principii uge
niani, per cui il Newton, stabilite nella forza d'inerzia le Leggi del moto,
e nel principio della composizione delle forze conclusi i Corollari “ per le
ges duas primas, soggiungeva, et corollaria duo prima Galilaeus invenit de
scensum gravium esse in duplicata ratione temporum ” (Principia mathem.,
T. I cit., pag. 45, 46). Ora si sa dai nostri Lettori quanto fossero i processi
galileiani alieni dal far uso de'moti composti, per cui il fatto del Newton,
se mostra da una parte quanto poco si leggessero i libri di Galileo nel loro
originale, conferma dall'altra come a lui solo, di unanime consenso, in mezzo
alle pretensioni del Cartesio, s'attribuisse la scoperta, ond'è che nessun'al
tra espressione si conforma col vero storico forse meglio di quella, che chiama
galileiane le leggi dei gravi cadenti.