Tartaglia, Niccolo, Quesiti et inventioni diverse, 1554
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1piu.6.coſe.Poi dico per regola detta del tre, ſe.2160.piu.6.co.me guadagna duc.100.
la che mi guadagnaran.6.coſe operando trouo che guadagnariano.600.co.
eſimi de.
2160.piu.6.co. & queſto ſara eguale à duc.150.men.1.co. (cioe à quello, che tocco al
ſecondo, de puro guadagno, cioe trattone.1.coſa, che fu il ſuo puro capitale) leuando li
rotti, & ſeguitando il capitolo trouo la coſa ualer <22>.78025.men.155.& tanto ual­
ſe la gioia.
QVESITO. XXII. FATTO DA VNO VICENTI
di Gaffari Adi.13. Agoſto. 1536. In Venetia, in la Chieſa di San
Giouanepolo, in la capella de San Nicolo, iſponendo io la
13.propoſitione del terzodecimo di Euclide publica­
mente, credendoſi lui con tal ſuo queſito di far­
mi totalmente reſtar confuſo.
VICENTI. Certamente uoi haueti iſpoſta queſta uoſtra lettione, ouer pro­
poſitione tanto degnamente, quanto dir ſi poſſa.
Ma uorria, che uoime riſol­
ueſti anchora queſto queſito.
Saggi diece di orc che tenia
De argento in ſe la ſua cuba Radice
Coſto ducati diece, hor stati al quia
Che alla raſon medeſima ſe dice.
Diece altri ſaggi che tenia inſerto
De argento in ſe la ſua quadra Radice
Coſta ducati nuoue intendi il merto
Proportionatamente, qual dimanda
Che ualſe il ſaggio di ciaſcun incerto
A uoi ſpirto gentil questa ſi manda
Et perche hormai ſi ſpanda
La fama di colui che l'ha compoſta
Di Gaffari Vicenti, è la propoſta.
NIC. Quando che uno uol arguire contra ad alcuno, che legga publicamente in qual
che ſcientia, lui de ſempre arguire ſopra alle coſe da lui lette, & dichiarate, nella ſua
lettione, ouer iſpoſitione, & non in altre particolarita fuora di tal propoſito, & ſe pur
alcuno temerario (per moſtrar anchora lui di ſapere) ui proponeſſe, ouer parlaſſe di
qualche altra particolarita fuora di tal propoſito (come che haueti fatto uoi) il letto­
re puo con ſuo honore, recuſare di darui riſpoſta, come coſa fuora di propoſito, nondi­
meno allegramente, eccetto queſto uoſtro queſito, con queſto patto però, che anchora
uoi ne acettati un'altro da me. V. Made uolontiera. N. Hauendo uoi tanto lauda
ta la miaiſpoſitione, eglie da credere, che uoi l'habbiati rettamente inteſa, & perche
non me ritrouo coſi all'improuiſo alcuno piu famigliar queſito, che la preſente propo­
ſitione da me iſposta, ue impongo, che uoi di nuouo qui publicamente la iſponeti, & in
queſto meggio, mandaro à tuor penna, & inchioſtro, & uiriſoluero il uostro queſito.

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