Bianconi, Giovanni Lodovico, Due lettere di fisica al signor marchese Scipione Maffei, 1746

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59 LI
60 LII
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63 (LV)
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77 (LXIX)
78 (LXX)
79 (LXXI)
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21XIII ſto alcuna diligenza, perchè il fenome-
no come fino ad ora ſi è viſto, è uni-
verſale a tutti i vetri, ed in qualunque
luogo fabbricati.
Dico preſſo a poco la
ſteſſa, perchè egli è indubitabile che rie-
ſcono più fragili le Caraffe fatte di ve-
tro impuro e crudo, che quelle fatte di
vetro fino e ben cotto.
Eccole in poche
parole come le Caraffe ſi fanno:
paſſiſi
ora a dire come elle ſi rompano.
Nel far queſto io p@nſo di prima eſpor-
le non dirò un ſiſtema, ma un penſie-
re che io ho, fondato parte ſu le mie,
parte fu le altrui rifleſſioni, e quindi
naſcendo come Corollarj da Propoſizio-
ne le eſperienze da me e da varj altri
fatte, dare con queſto metodo più aria
di veriſimiglianza che ſia poſſibile al mio
diſcorſo.
Ella non credeſſe già, che m’
impuntaſſi poi a difenderlo _unguibus &_

_roſtro_, e voleſſi ſalvarlo malgrado

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