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data fu dedotta anticamente da' Triumviri
la Colonia de' Romani, popolata non dal-
l'infima plebe, ma da' più ſcelti Soldati
di Ceſare; e che da Floro è annoverata
Firenze fra' piu ſplendidi Municipi d'Ita-
lia. Quindi è, che i Fiorentini nutrirono
in ogni tempo ſpiriti nobili, e generoſi,
e niuna impreſa, benchè difficile, e gran-
de, intentata laſciarono, per acquiſtare a
ſe medeſimi gloria, ed alla Patria orna-
mento, e ſplendore. Scoſso il duro giogo
di eſsere ad altri ſoggetti, dopo la caduta
dell'Imperio Occidentale nel quinto ſeco-
lo, procurarono di vivere in libertà; per
conſervar la quale, non meno, che per di-
latare i confini del proprio dominio, furo-
no forzati ad abbattere l'audacia de' loro
nemici, disfacendo Caſtella, eſpugnando
Città, e riducendo ſotto il loro comando
Popoli interi. Fatti pertanto potenti, non
temerono di ſoſtenere oſtinatiſſime guerre
contra i primi potentati d'Italia, ripor-
tandone bene ſpeſso ſegnalate vittorie, le
quali ſenz' alcun dubbio non ſarebbero cosi
toſto ceſsate, ſe le diſcordie civili non ne
aveſsero il corſo impedito. Queſte furono,
che tolſero a'grandi il Governo, e 'l tra-
mutarono di Ariſtocratico in Popolare, e
di Popolare lo riduſsero a Principato: av-
vegnachè la Repubblica ne' primi tempi,
ſolamente dagli Ottimati ſi governaſse, in-
di dal Popolo; però nobile e potente, e
non già vile, e minuto, ſe non nella ri-
voluzione de' Ciompi dell'anno 1378. che
la Colonia de' Romani, popolata non dal-
l'infima plebe, ma da' più ſcelti Soldati
di Ceſare; e che da Floro è annoverata
Firenze fra' piu ſplendidi Municipi d'Ita-
lia. Quindi è, che i Fiorentini nutrirono
in ogni tempo ſpiriti nobili, e generoſi,
e niuna impreſa, benchè difficile, e gran-
de, intentata laſciarono, per acquiſtare a
ſe medeſimi gloria, ed alla Patria orna-
mento, e ſplendore. Scoſso il duro giogo
di eſsere ad altri ſoggetti, dopo la caduta
dell'Imperio Occidentale nel quinto ſeco-
lo, procurarono di vivere in libertà; per
conſervar la quale, non meno, che per di-
latare i confini del proprio dominio, furo-
no forzati ad abbattere l'audacia de' loro
nemici, disfacendo Caſtella, eſpugnando
Città, e riducendo ſotto il loro comando
Popoli interi. Fatti pertanto potenti, non
temerono di ſoſtenere oſtinatiſſime guerre
contra i primi potentati d'Italia, ripor-
tandone bene ſpeſso ſegnalate vittorie, le
quali ſenz' alcun dubbio non ſarebbero cosi
toſto ceſsate, ſe le diſcordie civili non ne
aveſsero il corſo impedito. Queſte furono,
che tolſero a'grandi il Governo, e 'l tra-
mutarono di Ariſtocratico in Popolare, e
di Popolare lo riduſsero a Principato: av-
vegnachè la Repubblica ne' primi tempi,
ſolamente dagli Ottimati ſi governaſse, in-
di dal Popolo; però nobile e potente, e
non già vile, e minuto, ſe non nella ri-
voluzione de' Ciompi dell'anno 1378. che