Morelli, Gregorio, Scala di tutte le scienze et arti, 1567

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1zi. Non uediamo noi il cane, quando riuede
uno, che gli habbia dato, ouero minacciato,
fuggirſene, & oltra il uedere imaginarſi, per
laquale imaginatione fugge quello come ſuo ni
mico?
Per tanto e neceſſario, che diciamo ne
gli animali bruti eſſere la memoria, laquale
però è piu imperfetta di quella dell'huomo;
perche ancor la ſua cogitatiua è men perfet­
ta.
Queſte ſono adunque le potenze dell'ani­
ma ſenſitiua, lequali concorrono à far quel
diſcorſo, che diceuamo dare all'huomo non

ſcientia, ma peritia.
Le altre potenze dell'a­
nima trapaſſo; però dico, che i ſenſi ſentono
i ſuoi oggetti preſenti.
Il ſenſo commune ap­
prende tutte le ſenſationi, con le loro differen
ze.
Le ſenſationi poi ſono ſeruate dalla Fan­
taſia, ouero imaginatiua.
Et perche oltra
che biſogna, che apprenda le ſenſationi dalli
ſenſi eſteriori, fa ancor di meſtieri, che ap­
prenda l'amicitia, & l'odio, & altre inten­
tioni, che non ſi ſanno per mezo de' ſenſi.
Biſogna porre la terza potenza, cioè l'eſtima
tiua ne i bruti, & cogitatiua nellhuomo.
Douendoſi poi ſeruar tali intentioni, è stato
neceſſario porre la memoria.
Onde è manife­
sto in che modo ſi faccia il diſcorſo nella ſenſi­
tiua, perche da una ſenſatione fatta nella Fan
taſia, ſi può uenire in cognitione d'un partico-

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