Gallaccini, Teofilo, Trattato sopra gli errori degli architetti

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212104OSSERVAZIONI SOPRA GLI ERRORI
Altare di S. Antonio Abate nella Chieſa di S. Salvadore, mal diretto nel rimenato.
E’da oſſervarſi in queſto Altare l’errore maſſiccio, che rilevaſi nel vederſi poſti i
modiglioni nel rimenato.
Si può dire in queſto luogo, che la maniera di voler con
durre i medeſimi tutti al centro, abbian obbligato il taglio, o ſia modenatura dello
ſteſſo rimenato ſopra la colonna a portarſi al punto medeſimo:
quindi ſi vede quan-
to ſgarbata figura preſenti, priva del naturale ſuo ſporgimento;
e per eſſere così in
piedi, non può nemmeno ben ſedere la figura, che gli ſta ſopra.
Novità sì ſtrava-
gante non può dirſi ſe non ſe ſtorpiatura, e non mai ornato, a motivo del reo ef-
fetto, che produce, non eſſendo regolato ſecondo i dettami dell’ Arte:
ſpicca poi
tanto più l’errore, a motivo della cornice ſuperiore, la quale è ſoſtentata da due
cartelle, che ripoſano ſopra l’ultima colonna.
Queſta pure tiene i modiglioni, che
ſono Compoſiti, ma non ſon poſti in buona forma corriſpondenti perpendicolar-
mente con quelli del fronteſpizio;
eſono appunto quelli, che più patentemente fan-
no ſcomparire il rimenato, che ſta loro ſotto.
Queſte ſono incoerenze, che offendono la viſta, e che fanno biaſimar l’Architet-
to come imperito.
Tali rimenati con i modiglioni sì diſordinati ſi vedono pure al-
trove, e fra queſti il grand’arco del frontone ſopra la facciata della Chieſa di Santa
Maria dei Miracoli, che portano i correnti ſteſſi al centro.
Se ne vedono altri non
perpendicolaria quelli della cornice, ma diritti a ſquadra del gocciolatojo, nel fron-
teſpizio ſulla porta della Cappella di San Niccolò, nel corridore ſopra la Scala de’
Giganti nel Palazzo Ducale.
lo dico però per maggiore intelligenza degli ſtudioſi,
che ſe mai s’imbatteſſero in tali caſi, ſarà ſempre meglio il tralaſciargli sì nel ri-
menato, che nella cornice, anzichè porgli in guiſa sì ſconcia e diſordinata, poichè
non poſſon giammai formare figura perfetta.
Altra Cima d’Altare nella Chieſa della Madonna dell’Orto con rimenato ſcorretto.
Dobbiamo anche quì dire, eſſer male eſeguito il rimenato poſto in figura di terzo
aggù, coni modiglioni correnti al centro, che diſcordano da quelli del fronteſpizio,
formando apparenza diſſonante e moſtruoſa, veggendoſi i primi perpendicolari, ed i
ſecondi poſti traſverſalmente;
oltre la figura del terzo aggù, che termina alla metà
del fronteſpizio.
Ognun vede, che ciò non può fare che figura ſcorretta, e diſor-
dinata.
L’arco poi, ed il nicchio ſteſſo è intieramente slegato, non oſſervando al-
cuna conſonanza delle parti col rimanente, ſicchè lo ſteſſo reſta quaſi poſticcio, e
abbandonato;
nè può dirſi altro, che la ſerraglia, cioè, la grande peſante maſche-
ra, che moſtra di ſoſtenere il fronteſpizio, e ſerrar l’arco, figuri legatura, lo che
non è in fatti.
Errori di tal fatta naſcono d’ordinario, per non ſaperſi da certi Ar-
chitetti di quale importanza ſia la vera, e neceſſaria unione, e legatura delle par-
ti, per sè tanto importante;
appagandoſi queſti d’una certa tal qual comparſa, al
dir di loro, bizzarra per varietà di moſſe, che realmente non vale, nè può valer
coſa alcuna.

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