1puncto quadrantis BD, vel BC, redeuntes, sunt proxime isocroni, hoc est
fiunt aequali tempore, nam, sive globulum
ex B ad G, vel ad E, vel ad D traxeris,
tempus, quo descendit a G ad B, prope
modum aequale est tempori, quo descendit
a G ad B. Dixi propemodum et prox ime,
quod aer, a D ad B interiectus, magis
impediat globum B ex D, quam aer, inter
E et B interpositus, globum ex E rede
400[Figure 400]
fiunt aequali tempore, nam, sive globulum
ex B ad G, vel ad E, vel ad D traxeris,
tempus, quo descendit a G ad B, prope
modum aequale est tempori, quo descendit
a G ad B. Dixi propemodum et prox ime,
quod aer, a D ad B interiectus, magis
impediat globum B ex D, quam aer, inter
E et B interpositus, globum ex E rede
400[Figure 400]
Figura 209
untem ” (Cogitata physico mat., Parisiis 1644, pag. 10). Così fatto impe
dimento avvertiva il Mariotte essere altresì maggiore o minore, secondo la
maggiore o minor virtù del peso specifico del pendolo in superarlo, cosic
chè da certi calcoli, istituiti nella proposizione VIII del suo trattato Du mou
vement, conclude che se il pendolo stesso è d'oro “ et que la resistance
de l'air n'augmente le tems de sa chûte par 90 degrez que de 1/13, les gran
des et les petites vibrations seront egales. Mais soit que le poids soit de bois
ou de plumb, les vibrations par un arc de 30 degrez et au-dessous seront
sensiblement egales ” (Oeuvres, T. II cit., pag. 566).
untem ” (Cogitata physico mat., Parisiis 1644, pag. 10). Così fatto impe
dimento avvertiva il Mariotte essere altresì maggiore o minore, secondo la
maggiore o minor virtù del peso specifico del pendolo in superarlo, cosic
chè da certi calcoli, istituiti nella proposizione VIII del suo trattato Du mou
vement, conclude che se il pendolo stesso è d'oro “ et que la resistance
de l'air n'augmente le tems de sa chûte par 90 degrez que de 1/13, les gran
des et les petites vibrations seront egales. Mais soit que le poids soit de bois
ou de plumb, les vibrations par un arc de 30 degrez et au-dessous seront
sensiblement egales ” (Oeuvres, T. II cit., pag. 566).
Le teorie però del Mariotte erano per sè medesime insufficienti a de
cidere la questione dell'isocronismo dei pendoli circolari, la qual questione,
prima che pubblicasse l'Huyghens il suo Orologio oscillatorio, veniva ri
messa al giudizio unico delle esperienze. Queste, non molti anni dopo pas
sata la prima metà del secolo XVII, riuscirono finalmente a confermare i
dubbi di quei pochi, che contradissero a Galileo, o ai primi seguaci di lui,
concludendo, come si narrerà in quest'altra parte del nostro discorso, che
l'isocronismo assoluto, nelle scese per gli archi dei cerchi, repugna alla
verità dei fatti, con maggior diligenza che non si fosse fatto fin allora, os
servati.
cidere la questione dell'isocronismo dei pendoli circolari, la qual questione,
prima che pubblicasse l'Huyghens il suo Orologio oscillatorio, veniva ri
messa al giudizio unico delle esperienze. Queste, non molti anni dopo pas
sata la prima metà del secolo XVII, riuscirono finalmente a confermare i
dubbi di quei pochi, che contradissero a Galileo, o ai primi seguaci di lui,
concludendo, come si narrerà in quest'altra parte del nostro discorso, che
l'isocronismo assoluto, nelle scese per gli archi dei cerchi, repugna alla
verità dei fatti, con maggior diligenza che non si fosse fatto fin allora, os
servati.
II.
Guidubaldo del Monte, a cui primo Galileo annunziava la sua scoperta,
fu anche il primo a contradirla, parendogli irragionevole che, “ pigliandosi
una quarta di cerchio lunga cento miglia, due mobili uguali possano pas
sarla uno tutta, e l'altro un palmo solo in tempi uguali ” (Alb. VI, 22).
Soggiungeva, a conferma della sua contradizione, un'esperienza, che Gali
leo stesso, per le già accennate ragioni, reputava fallace. Nonostante, nel
dialogo ultimo Dei due massimi sistemi, descriveva l'Autore l'esperienza
medesima di Guidubaldo, suggerendo di farla, con una palla ben rotonda e
tersa, dentro la cassa di un vaglio, e affermando, com'avrebbe fatto della
proposizion matematica più certamente dimostrata, che “ posta la palla in
qualsivoglia luogo, o vicino o lontano dall'infimo termine B (immaginando
che DEGB, nella precedente figura, rappresenti la quarta della concavità cir
colare), come mettendola nel punto G, ovvero in E o in D, e lasciata in li-
fu anche il primo a contradirla, parendogli irragionevole che, “ pigliandosi
una quarta di cerchio lunga cento miglia, due mobili uguali possano pas
sarla uno tutta, e l'altro un palmo solo in tempi uguali ” (Alb. VI, 22).
Soggiungeva, a conferma della sua contradizione, un'esperienza, che Gali
leo stesso, per le già accennate ragioni, reputava fallace. Nonostante, nel
dialogo ultimo Dei due massimi sistemi, descriveva l'Autore l'esperienza
medesima di Guidubaldo, suggerendo di farla, con una palla ben rotonda e
tersa, dentro la cassa di un vaglio, e affermando, com'avrebbe fatto della
proposizion matematica più certamente dimostrata, che “ posta la palla in
qualsivoglia luogo, o vicino o lontano dall'infimo termine B (immaginando
che DEGB, nella precedente figura, rappresenti la quarta della concavità cir
colare), come mettendola nel punto G, ovvero in E o in D, e lasciata in li-