Tartaglia, Niccolo, Quesiti et inventioni diverse, 1554

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1non me lo haueti propoſto per impoßibile, anci me lo haueti propoſto, come co a, che
uoi non intendeti, ne ſapreti riſoluere, ne manco me ſapreti dimoſtrar che il ſia impoſ­
ſibile, perche à me mi baſtaria l'animo di formar.1000.che uoi ne altri li ſapra riſol­
uere, ne manco, ne uoi, ne altri mi potra con ragione dimostrare che il ſia impoßibile
à darli riſolutione.
Anci è uoglio dire, che tal uoſtro queſito non ſolamente è l'ho per
poßibile, ma iſpedito alcune mie facende ſpero trouarui regola generale, come feci an­
chora à quello, che me mandaſti à Verona. M.Z. Fareti aſſai ſe la ritrouareti. Hor
perche il ſe appreſſa l'hora da douermi partire, ui prego che per uoſtra gentilezza
uogliati darme almen uno di quelli uoſtri quatro queſiti aſſolto che ui prometto come
ſon gionto à breſſa di ſcriuerui & di mandarue qualche bello queſito qual ſel non ſape
reti riſoluere mi offero à mandarue anchora la reſolutione, & ſe haueti anchora qual­
che altra comuna queſtione fuora di queſti uoſtri capitolinoui ui prego me le uoglia­
ti dar, che ſapendola riſoluere ui mandaro anchora la ſua reſolutione in ſcritto. N. Le
uoſtre parole mi hann aſtretto à compiacerui alquanto et per tanto ui uoglio dar aſſol
to el primo, cioe quello che dice trouatime una quantita che ſia irrationale, che molti­
ta fia la ſua radice piu.40.faccia numero rational & diſcreto, anchor che ſon certo
che ui trouareti regola generale, o uer particolare alla reſolutione di ſimili queſiti.
E per tanto dicoche la detta quantita ſe puo conchiudere in infiniti modi per eſſer l'o­
perante in liberta de eguagliarſe à che numero li piace, nondimeno io mi uoglio egua­
gliar à.2888.perche la coſa miuerra un reſiduo ſimplice, onde la detta quantita ue­
nira à eſſer.78.men <22>.308.la radice della quale uien à eſſer <22>.77.men.1.aggiongen­
doli.40.fara.39.piu <22>.77.qual moltiplicata fia la detta quantita, cioe fia.78.men
<22>.308.fara preciſe.2888.che il propoſito. M.Z. A che fin gli proponeſti la coſa
tanto larga di poterſi eguagliar à che numero li pareſſe, pur che deſſe la coſa irra­
tionale. N. Io il fece per due cauſe. La prima fu, che ſe per caſo lui haueſſe hauuto
opinione, che io non haueſſe ſaputo riſoluere tal capitolo, eſſendo tal queſito ſotto coſi
larga forma, ſempre mi poſſo eguagliar à tal numero, che il ualor della coſa me ueni­
ra un ſimplice reſiduo, come di ſopra haueti uiſto, che la coſa ualſe <22>.77.men.1.il qual
reſiduo è una quantita facile da maneggiar, per poterne far la proua alla improuiſa, il
che non accade coſi facile in altre ſue equationi.
La ſeconda fu, che per tal riſolutione,
non ſi puo coſi facilmente apprendere la regola generale da riſoluere ſimili capitoli,
come ſe apprendaria, quando che tal riſolutione ueniſſe da.4.ouer.5.nomi. M.Z.
E
ue ho inteſo. Hor ſe hauesti qualche altra bella ragione da darmi, mi fareti à piacere.
N. Io ue ne uoglio dar una quala mi fu propoſta gia fa.4.meſi, in San zuanepolo,
iſponendo io la.13.propoſitione del.13.di Euclide, qual dice in queſta forma.
Eglie una
uerga, che peſa ſaggi.10.di oro, qual tien di argento la Radice cuba de.10.& ual duc.
10.Et eglie anchora un'altra uerga, qual peſa altri ſaggi.10.pur di oro, qual tien di ar
gento la Radice quadra de.10.& alla proportione del primo queſto ual ſolamente du
cati.
9.ſe adimanda che ualſe il ſaggio del oro puro, & ſimilmente quello dell'argento
puro. M.Z. Queſta mi pare aſſai bella queſtione. Hora ue uoglio laſſare, come ſia
gionto à Breſſa ue ſcriuero, me arricomando. N. Andati in buon'hora, arricoman­
datemi à Meſſer Pre Antonio da Cellatica.

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