1faceſſero le ſcienze per quella. Dall'altra par
te mi ſoccorreua, che uoi eſſendo gioueni, &
d'ingegno, doueſte non ſolo contentarui di ha
uer la Scala, ma che doueſte far stima anco
de i paßi; perche mi hauete accennato di uo
ler far proua di incaminarli qualche honora
ta materia; staua à penſar che ui poteſſe ha
uere intratenuti, & era per uſcirmene, ſe
adeſſo adeſſo non giungeuate. MOR. La
cauſa, che mi ha fatto tardare è stata, che
eſſendo io stato à uiſitare l'Eccellente Nicolò
Corte, alquale io appartatamente debbo per
piu riſpetti, ſi per la bontà, & uirtù ſue, come
ancor per alcuni particolari oblighi, con alcu
ni ſuoi prudentißimi, & piaceuoli diſcorſi ſia
mo stati trattenuti da lui, che non ci ſiamo rac
cordati piu di quello, che ſi conueniua per ri
ſpetto uoſtro. MAR. Me ne raccordaua be
ne io, ma tra la dolcezza, ch'io ſentiua dal
parlar del Corte, & la benignità del Tomita
uo, mi laſciaua tutt'ora traſportare. TOM.
Sta bene, non importaua ſe ben haueſte tra
sferito il ragionar de' paßi ſino à dimane, pur
che fußi auiſato, che non haueſte da uenire.
MOR. Da che ſiamo qua giunti, poniamoli
fine, in ogni modo haueremo tanto di tempo,
che ne baſterà. TOM. Si forſe à uoi, che
non hauete altro che fare, ma io che ſon aſpei-
te mi ſoccorreua, che uoi eſſendo gioueni, &
d'ingegno, doueſte non ſolo contentarui di ha
uer la Scala, ma che doueſte far stima anco
de i paßi; perche mi hauete accennato di uo
ler far proua di incaminarli qualche honora
ta materia; staua à penſar che ui poteſſe ha
uere intratenuti, & era per uſcirmene, ſe
adeſſo adeſſo non giungeuate. MOR. La
cauſa, che mi ha fatto tardare è stata, che
eſſendo io stato à uiſitare l'Eccellente Nicolò
Corte, alquale io appartatamente debbo per
piu riſpetti, ſi per la bontà, & uirtù ſue, come
ancor per alcuni particolari oblighi, con alcu
ni ſuoi prudentißimi, & piaceuoli diſcorſi ſia
mo stati trattenuti da lui, che non ci ſiamo rac
cordati piu di quello, che ſi conueniua per ri
ſpetto uoſtro. MAR. Me ne raccordaua be
ne io, ma tra la dolcezza, ch'io ſentiua dal
parlar del Corte, & la benignità del Tomita
uo, mi laſciaua tutt'ora traſportare. TOM.
Sta bene, non importaua ſe ben haueſte tra
sferito il ragionar de' paßi ſino à dimane, pur
che fußi auiſato, che non haueſte da uenire.
MOR. Da che ſiamo qua giunti, poniamoli
fine, in ogni modo haueremo tanto di tempo,
che ne baſterà. TOM. Si forſe à uoi, che
non hauete altro che fare, ma io che ſon aſpei-