218194DELLA FORZA DE’ CORPI
ghiate voi, il qual pare, che l’ abbiate letta e
conſiderata meglio. Io l’ ho letta, diſſe il Signor
D. Niccola, e conſiderata anche oggi col Signor
Marcheſe di Campo Hermoſo, eſſendo nella li-
breria del Signor Governatore. Ma non ſo già,
perchè ella abbia dovuto parervi fuor di propoſi-
to. Perchè, diſſi, ſe noi ponghiamo, che due
corpi duriſſimi, incontrandoſi, ſubito ſi fermino;
già abbiamo per queſto ſteſſo diſprezzata la legge
della continuità, faccendo, che due corpi da quel-
la velocità, che hanno, paſſino toſto alla quiete.
Ne accade il cercar poi, ſe ceſſando in quell’ in-
contro di eſercitarſi la forza viva, venga di nuo-
vo a diſprezzarſi la legge della continuità; alla
quale chi ha contravvenuto la prima volta non te-
merà di contravvenir la ſeconda. Il perchè parmi,
che il Padre Riccati o ſoſtenendo la continuità ne-
gar doveſſe, che i corpi ſi fermino, o laſciando,
che ſi fermino, non doveſſe cercar più la continui-
tà. E perciò mi parve quella ſua ragione fuor di
propoſito. A me però piacerebbe, diſſe quivi la
Signora Principeſſa, di intenderla; perchè io av-
viſo, che debba eſſere una ragion molto forte.
Come? riſpoſi io. Perchè, diſſe ella, parmi che
voi ſtudiate di declinarla, dicendo, che è fuor di
propoſito; et io ho udito dire a molti ſavj uomi-
ni, eſſer’ uſo degli oratori, ove incontriſi alcuna
obiezion molto forte, mettere ogni ſtudio per if-
fuggirla. Qui tutti riſero, et io diſſi: giacchè voi,
Signora, avendomi per oratore, poco di me vi
conſiderata meglio. Io l’ ho letta, diſſe il Signor
D. Niccola, e conſiderata anche oggi col Signor
Marcheſe di Campo Hermoſo, eſſendo nella li-
breria del Signor Governatore. Ma non ſo già,
perchè ella abbia dovuto parervi fuor di propoſi-
to. Perchè, diſſi, ſe noi ponghiamo, che due
corpi duriſſimi, incontrandoſi, ſubito ſi fermino;
già abbiamo per queſto ſteſſo diſprezzata la legge
della continuità, faccendo, che due corpi da quel-
la velocità, che hanno, paſſino toſto alla quiete.
Ne accade il cercar poi, ſe ceſſando in quell’ in-
contro di eſercitarſi la forza viva, venga di nuo-
vo a diſprezzarſi la legge della continuità; alla
quale chi ha contravvenuto la prima volta non te-
merà di contravvenir la ſeconda. Il perchè parmi,
che il Padre Riccati o ſoſtenendo la continuità ne-
gar doveſſe, che i corpi ſi fermino, o laſciando,
che ſi fermino, non doveſſe cercar più la continui-
tà. E perciò mi parve quella ſua ragione fuor di
propoſito. A me però piacerebbe, diſſe quivi la
Signora Principeſſa, di intenderla; perchè io av-
viſo, che debba eſſere una ragion molto forte.
Come? riſpoſi io. Perchè, diſſe ella, parmi che
voi ſtudiate di declinarla, dicendo, che è fuor di
propoſito; et io ho udito dire a molti ſavj uomi-
ni, eſſer’ uſo degli oratori, ove incontriſi alcuna
obiezion molto forte, mettere ogni ſtudio per if-
fuggirla. Qui tutti riſero, et io diſſi: giacchè voi,
Signora, avendomi per oratore, poco di me vi