Del Bruno, Raffaelo, Ristretto delle cose piu' notabili della citta' di Firenze, 1767

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1 po glorioſi. Nè poſſiamo tacere, che tut-
to il nuovo Mondo ha il ſuo nome da,
un Fiorentino.
Ma che diremo noi degli
uomini letterati?
Dopo l'invaſione de' Bar-
bari nell'Italia, rimaſero le Scienze, e l'
Arti più nobili ſepolte in una profonda,
ignoranza: mercè però de' Fiorentini riſor-
ſero a nuova vita, ripigliando il lor primie-
ro ſplendore.
Quindi ſi vedde, quaſi diſ-
ſi, rinata la Poesia, e l'eloquenza Latina,
e Greca, e prender vita la letteratura Toſ-
cana.
Rifiorì la Filoſofia di Platone, e,
con eſſa ogni altra ſcienza più ragguarde-
vole.
Le Mattematiche, e le Filoſofie ſor-
montarono al ſommo grado per mezzo
del gran Galileo inventore del Teloſcopio,
Microſcopio, ed altri inſtrumenti, mercè
de' quali ampliò le cognizioni fino allora,
limitate della Filoſofia, ed Aſtronomia an-
cora per via delle nuove ſcoperte da eſſo
fatte in cielo; e l'Jus Civile dall'interpe-
trazione del noſtro Accurſio incominciò
grandemente a riſorgere.
Così fecero la
Pittura, la Scultura, e l'Architettura, nel-
le quali tant'oltre s'avanzarono i Fiorenti-
ni, che a loro giuſtamente ſi dee la lode
di primi maeſtri, e di reſtauratori di sì
bell'Arti.
E ſe nell'Armi, e nelle Lettere
grandemenre fiorirono, quanto più ſi ſegna-
larono nella pietà, e religione!
Sopra il
numero di dugento ſono quei, che già Cit-
tadini di queſta Patria, ora del Cielo, col
titolo di Beati, o di Santi s'adorano fu-

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