Del Bruno, Raffaelo, Ristretto delle cose piu' notabili della citta' di firenze, 1757

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1 veto, i quali vi ſtettero fino al 1542. che
di quivi per qualunque motivo ciò foſse, ſi
partirono al tempo del Granduca Coſimo I.
e in detta occaſione levarono le oſſa di
S. Miniato.
Mantengono però i detti Mo-
naci fino in oggi un certo ſpirituale poſ-
ſeſſo, celebrandovi Meſſe in alcuni giorni
dell'Anno, e facendovi altre funzioni ſa-
cre.
In ſomma era tale la venerazione ver-
ſo queſto antichiſſimo Tempio di S. Minia-
to, che S. Frediano Veſcovo di Lucca ſo-
leva ogni anno col ſuo Clero, nel giorno
feſtivo di quefto Santo Martire, andare a
viſitarlo; e i Veſcovi Fiorentini ebbero per
coſtume in antico, dopo aver preſo il lor
ſolenne poſſeſſo, di far quivi immediata-
mente la Viſita.
Quivi fono ſtate moder-
namente fabbricate ſemplici, ma comode
ſtanze per uſo degli Eſercizj ſpirituali di
Sant'Ignazio, ſotto la direzione de' Padri
Geſuiti in vari tempi dell'Anno.
E ciò
baſti per iſtruzione al noſtro Foreſtiero, il
quale ſi avverte, che oltre a' nobiliſſimi
Palagi, e ſontuoſe Chieſe, che ſono nel
Contado Fiorentino in maggior diſtanza del-
le qui deſcritte, vi fono i tre famofi San-
tuarj, cioe la Vallombroſa, il Sacro Ere-
mo di Camaldoli, e il Santo Monte del-
l'Alvernia, ove nel primo S. Gio. Gual-
berto, nel ſecondo S. Romualdo, lunga
penitenza fecero, e fondarono i loro Ordi-
ni; e nel terzo S. Francefco riceve da Gesù
Criſto le Sacre Stimate; luoghi tutti tre
di ſingolariſſima devozione.
I 5 ve-
IL FINE.

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