1der poteti) che di quel capitolo di coſa, & cubo, egual à numero, moſtrando che à me
nou fia diſdiceuole il chiederuelo, ne il concederlo mi à uoi, altreſi, & ſe in lei trouare
te aggionta alcuna uoce, & de altre in tutto caſſe, & altre in tutto mutate, questiſono
gli inditij, che lei dimoſtrino eſſer ſtata ſcritta diſcontiamente, & benche io acconcio,
& adaggiato ſia non ſcriua bene, non dico giai caratteri, che cura alcuna in eßi non
ho poſta, come uoi ſteſſo ueder potete, ma dico nel ſtile, & per cio ſe in lei trouaſte uo
ce, che ui ſpiaceſſero, uaglia il perdonare, che ſe mailettra fu diſconciamente ſcritta,
credo che queſta ſia una d'eſſe, dico diſconciamente per hauerla ſcritta in cinque gior
ni, hora in un luoco, hora in un'altro, & di cio ne potrebbe eſſer buon teſtimonio mae
ſtro Battista, che ſtaua in caſa del Conte Nicolo de Lodron, il quale. & io altreſi à uoi
molto ſe aricomandiamo, & uorrei che al Frate, che ſta in Fricciaria me aricomanda
ſti, ma primieramente uorrei, che letta che harete la lettra, che incontanente notaſti i
caſi, che all hora all'hora piu ageuolmente uoi potrete, ma per mio contento piacciaui
di notar per il primo quello di coſa, è cubo, egual à numero, & all'hora all hora man
darmeli ſel fuſſe poßibile uia piu che digaloppo, & c. à. 5. di Genaro. 1537.
nou fia diſdiceuole il chiederuelo, ne il concederlo mi à uoi, altreſi, & ſe in lei trouare
te aggionta alcuna uoce, & de altre in tutto caſſe, & altre in tutto mutate, questiſono
gli inditij, che lei dimoſtrino eſſer ſtata ſcritta diſcontiamente, & benche io acconcio,
& adaggiato ſia non ſcriua bene, non dico giai caratteri, che cura alcuna in eßi non
ho poſta, come uoi ſteſſo ueder potete, ma dico nel ſtile, & per cio ſe in lei trouaſte uo
ce, che ui ſpiaceſſero, uaglia il perdonare, che ſe mailettra fu diſconciamente ſcritta,
credo che queſta ſia una d'eſſe, dico diſconciamente per hauerla ſcritta in cinque gior
ni, hora in un luoco, hora in un'altro, & di cio ne potrebbe eſſer buon teſtimonio mae
ſtro Battista, che ſtaua in caſa del Conte Nicolo de Lodron, il quale. & io altreſi à uoi
molto ſe aricomandiamo, & uorrei che al Frate, che ſta in Fricciaria me aricomanda
ſti, ma primieramente uorrei, che letta che harete la lettra, che incontanente notaſti i
caſi, che all hora all'hora piu ageuolmente uoi potrete, ma per mio contento piacciaui
di notar per il primo quello di coſa, è cubo, egual à numero, & all'hora all hora man
darmeli ſel fuſſe poßibile uia piu che digaloppo, & c. à. 5. di Genaro. 1537.
Giouanni di Tonini uostro à guiſa di buon fratello.
NICOLO. Queſta ſua gran retorica non uoglio che habbia riſpoſta da me. Ma pur
uoglio conſiderar queſto ſuo queſito, nel qual lui uole, che io gli troui tre quantita con
tinue proportionale, che la maggior ſia. 700. & che il produtto delle due menore, l'u
na fia l'altra, moltiplicato poi in ſe medeſimo produca la Radice cuba de. 10000.
Qual credo, che ſia facile, uero è, che per riſoluerlo biſogna notar, che moltiplicando
la prima ditre quantita continue proportionale fia la ſ<17>conda, & quel produtto fia la
terza, quell'ultimo produtto ſempre ſara eguale al cubo della ſeconda, e per tunto ſe il
quadrato delle due menore l una fia l'altra fanno <22>. cuba. 10000. adunque il puro pro
dutto fu la <22>. quadra della <22>. cuba de. 10000. cioe il fu <22>. cuba. 100. & queſto molti
plicandolo fia la terza, che ſu. 700. (cubando prima. 700.) fara <22>. cuba. 34300000000.
& la <22>. cuba di questo produtto ſara lo ſecondo termine, cioe <22>. cuba de <22>. cuba.
34300000000. Hor per trouar il primo termine quadro il ſecondo, cioe <22>. cuba de <22>.
cuba. 34300000000. & quel tal quadrato lo parto per lo terzo, cîoe per. 700. (re
cando. 700. à cubo de cubo) ne uenira <22>. cuba de <22>. cuba. 117049/4035360700. & que
ſto ſara il primo termme, che è il propoſito.
NICOLO. Queſta ſua gran retorica non uoglio che habbia riſpoſta da me. Ma pur
uoglio conſiderar queſto ſuo queſito, nel qual lui uole, che io gli troui tre quantita con
tinue proportionale, che la maggior ſia. 700. & che il produtto delle due menore, l'u
na fia l'altra, moltiplicato poi in ſe medeſimo produca la Radice cuba de. 10000.
Qual credo, che ſia facile, uero è, che per riſoluerlo biſogna notar, che moltiplicando
la prima ditre quantita continue proportionale fia la ſ<17>conda, & quel produtto fia la
terza, quell'ultimo produtto ſempre ſara eguale al cubo della ſeconda, e per tunto ſe il
quadrato delle due menore l una fia l'altra fanno <22>. cuba. 10000. adunque il puro pro
dutto fu la <22>. quadra della <22>. cuba de. 10000. cioe il fu <22>. cuba. 100. & queſto molti
plicandolo fia la terza, che ſu. 700. (cubando prima. 700.) fara <22>. cuba. 34300000000.
& la <22>. cuba di questo produtto ſara lo ſecondo termine, cioe <22>. cuba de <22>. cuba.
34300000000. Hor per trouar il primo termine quadro il ſecondo, cioe <22>. cuba de <22>.
cuba. 34300000000. & quel tal quadrato lo parto per lo terzo, cîoe per. 700. (re
cando. 700. à cubo de cubo) ne uenira <22>. cuba de <22>. cuba. 117049/4035360700. & que
ſto ſara il primo termme, che è il propoſito.
QVESITO. XXIX. FATTO DAL MEDESIMO
Meſſer Zuane de Tonini da Coi, con una ſua lettera alli. 17.
di Febraro. 1537. In Venetia.
Meſſer Zuane de Tonini da Coi, con una ſua lettera alli. 17.
di Febraro. 1537. In Venetia.
MESSER ZVANE. Meſſer Nicolo il me ha detto Benedetto cauallaro,
che uoi haueti hauuta la noſtra lettera, & che gli hauete detto, che uoi me ha
ueti à cio riſpoſto, ilche à me pare molto duro à douerlo credere, conſiderando ch'egli
è meſſo molto da fidarſe, & che all'uno, & a l'altro di noi ſerue uolontieri. Et che non
mi hauete uoluto per lui mandar mi lettra niuna la, onde non ſto gia in penſiero, che
uoi reſtar non doueuate, perche ui mancaſſe la carta, o per non ſaper ſcriuere, o per
che uoi haueti hauuta la noſtra lettera, & che gli hauete detto, che uoi me ha
ueti à cio riſpoſto, ilche à me pare molto duro à douerlo credere, conſiderando ch'egli
è meſſo molto da fidarſe, & che all'uno, & a l'altro di noi ſerue uolontieri. Et che non
mi hauete uoluto per lui mandar mi lettra niuna la, onde non ſto gia in penſiero, che
uoi reſtar non doueuate, perche ui mancaſſe la carta, o per non ſaper ſcriuere, o per