Gallaccini, Teofilo
,
Trattato sopra gli errori degli architetti
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OSSERVAZIONI SOPRA GLI ERRORI
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preserve
">Depoſito del Sereniſſimo Principe Giovanni da Peſaro, in cui ſono oſſervabili i quattro
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Mori con cuſcino ſulla teſta ſoſtenenti il maggior carico di tal Mauſoleo.</
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">Pilaſtri della Cappella maggiore di s. Maria dei Miracoli
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ſoſtentati dall’ improprietà d’un cuſcino.</
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preserve
">Avendo fatta buona conſiderazione intorno ai peſi poſti ſul falſo, aggravanti le
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ſoglie sì di porte, che di fineſtre, mi par dicevole l’oſſervare altresì un altro incon-
<
lb
/>
veniente e ſconſiderato errore patentiſſimo, che naſce dal non riflettere come ſi con-
<
lb
/>
viene, e dal non eſaminare, per ben regolarſi nel porre i peſi ſul forte, e ſopra tut-
<
lb
/>
to ciò, che rappreſenta forza non ſolo, ma eziandio di ſchivare tutto quello, che
<
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moſtra poca ſuſſiſtenza. </
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">Oſſervo prima di tutto la figura dell’ arco della Cappella
<
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/>
maggiore della Chieſa dei Miracoli. </
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preserve
">Queſto è ſoſtentato da pilaſtri Corintj con corni-
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ci, piediſtalli, e baſamenti, ornati di nobile lavoro; </
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preserve
">ma ciò, che ſa ſtupire, ſi è, che
<
lb
/>
al di ſotto del piediſtallo nel baſamento vi è ſtato poſto un finto cuſcino coniſuoi
<
lb
/>
frocchi ai cantoni, e ſopra queſto ripoſa tutto il peſo del grande arco. </
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preserve
">Ma ciò che
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accreſce la maraviglia ſi è il vedere, come eſſo cuſcino nulla ſi riſenta del grave pe-
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lb
/>
ſo, che l’opprime, ma ſtarſene in guiſa, che moſtra di non ſoſtenere coſa alcuna.
<
lb
/>
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preserve
">In altra maniera poi vi è l’uſo di queſto ſcempiatiſſimo errore, ove ſono quei quat-
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/>
tro Mori, che ſoſtengono il gran cornicione Dorico con tutto l’ Ordine Jonico ſo-
<
lb
/>
prappoſto, ed il Trono nel ſoprannominato Depoſito, e ſi trova poſto nella Chieſa
<
lb
/>
dei Frari. </
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preserve
">Portano queſti Mori ſulla teſta un gran cuſcino, eſoſtenendolo colle brac-
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cia, ſembra, che il medeſimo nulla regga, mentre eſſo cuſcino nulla ſi ſcompone,
<
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nè moſtra d’acciaccarſi ſotto sì grave peſo, che gli è ſopra. </
s
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preserve
">Altre tre ſtatue ſi oſſer-
<
lb
/>
vano nella ſteſſa Chieſa poſte a ſoſtenere colle ſpalle tutto il Depoſito d’Aiviſe Mar-
<
lb
/>
cello preſſo alla Sagreſtia. </
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preserve
">Siſſate impropriſſime maniere vengono praticate ſoltanto
<
lb
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da coloro, che credono lecito in qualunque luogo l’uſo delle Cariate, come vedeſi
<
lb
/>
ancora nella facciata della Chieſa dello Spedaletto, ove ſono due pellegrini in com
<
lb
/>
pagnia di due altri facchini, che ſoſtentano colle ſpalle, e colle braccia l’ orribil pe-
<
lb
/>
ſo del cornicione, e dell’ Attico, che ſopra gli carica. </
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preserve
">Sconcia figura ſi è queſta,
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che non potrà convenire alla ſoda Architettura giammai; </
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">poichè gli uomini non ſo-
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no pietre inſtancabili, ma deboli sì, che a lungo andare non poſſon reggere ſotto
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un enorme peſo; </
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preserve
">e la ſteſſa ragione corre pure per i Termini, o Tritoni, i quali ſo-
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no aggiunte poſticce, ſiccome nota il Galaccini. </
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">Vero ſi è, che le Cariate preſſo gli
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Antichi furon poſte in figura di ſchiavi condannati alla fatica, ma ſoltanto in quei
<
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luoghi, ne’quali poteſſero far figura da ſuſſiſtere, e niente più; </
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">come ſarebbe, a ca-
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/>
gion d’ eſempio, per ornare una porta, o un cammino, od alcun’altra coſa indiffe-
<
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rente, che non ſia di grave peſo, e che non teneſſero impegno d’alcuna legatura
<
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di fabbrica formale, poichè per poca poſſono naturalmente reggere. </
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">Di queſte ſe ne
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/>
veggiono alla porta d’ingreſſo alla Libreria pubblica; </
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">come anche nel cammino del
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Collegio; </
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">ed i Termini poſti all’ingreſſo della Zecca, poſtivi ſolo per ornamento,
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benchè ſoſtengano cornice; </
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">e parimente quei quattro, che ſoſtengono la Cantoria
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dell’Organo in San Stefano, non già per forza di ſuſſiſtenza, poichè non vi è alcu-
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na ragione naturale. </
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">Laonde ſarà indubitato, che il prudente Architetto, benchè
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ſappiaſi, che in alcun tempo ſiano ſtate praticate tali coſe, dee tuttavolta laſciarle
<
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da parte, e valerſi ſoltanto di quello, che detta la ragione, e le leggi dell’ ottima
<
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perfezione dell’ Arte.</
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">Per dare un’adeguata contezza di queſte Cariate, non ſarà male il ſaperne l’ori-
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/>
gine. </
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">Vengono queſte dalla Città di Caria nella Morea, che ſi unì con i Perſiani
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contro la Grecia. </
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">Reſtati i Greci vittorioſi diſtruſſero queſta Città, e portarono in
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trionfo le ſole Matrone, trucidando tutti gli uomini. </
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preserve
">Gli Architetti di quel tempo
<
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/>
poſero le immagini loro in diſprezzo a ſoſtenere i peſi in vece di colonne.</
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preserve
">In ſimil guiſa i Lacedemoni avendo vinti i Perſiani, col danaro ritratto dalla pre-
<
lb
/>
da fabbricarono per trofeo della vittoria il Portico Perſiano, e vi poſero i ſimolacri
<
lb
/>
dei Perſiani coll’abito loro per ſoſtentarne il tetto, gaſtigato avendo con tal diſpre-
<
lb
/>
gio la loro ſuperbia. </
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<
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echoid-s3942
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preserve
">Quindi cominciarono introdurſi le ſtatue Perſiane in vece di
<
lb
/>
colonne per ſoſtenere le cornici, ed altri ornamenti.</
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