Tartaglia, Niccolo, Quesiti et inventioni diverse, 1554

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MESSER HIERONIMO. Vorria meſſer Nicolo caro che me mostra­
ſti à riſoluere uno queſito che mi fu datto hieri da uno mercante qual dice in
queſta forma.
Doi fanno compagnia, el primo meſſe duc. 240. e ſtette meſi. 9. l'altro
miſſe una gioia & ſtette meſi.
6. & guadagnorono duc. 100. a quello della gioia gli toc
co fra cauedal é guadagno duc.
150. domanda quanto ualſe la gioia, cioe quanto la ſu
apprecciata nella compagnia. N. Per riſoluere questa domanda biſogna poner che
la gioia uaglia una coſa, & multicarla fia li meſi.
6. (che ste nella compagnia el ſecon
do) fara.
6 co. poi el ſi die multiplicar li duc. 240. fia li. 9. meſi (che ſtete nella compa
gnia el primo) fara.
2160. & queſte due multiplicationi. biſogna ſumarle inſieme &
faranno in ſomma.
6. coſe piu. 2160. Dapoi biſogna procedere per la regola del tre
digando ſe.
6. co.piu. 2160. me guadagnano duc. 100. che mi guadagnara. 6. coſe ope
rando ſecondo che uol la detta regola ſe trouara che guadagnariano.
600. coſe eſlmi
de.
2160. piu. 6. coſe & queſto rotto ſara equal à ducati. 150. men. 1. coſa (cioe à quello
che tocco al ſecondo d puro guadagno, cioe trattone. 1. coſa che fu el ſuo capitale) onde
de leuando el rotto, & ſeguitando el capitolo ſe trouara la coſa ualer <22>.
78025. men.
155. & tanto ualſe la gioia. M. H. Ve ringratio.
QVESITO XXXI. FATTO DA M. ZVANAN­
tonio libraro, per nome d'un meſſer Hieronimo Cardano, Medico
& delle Mathematice lettor publico in Milano,
adi.
2. Genaro. 1539.
ZVANANTONIO. Meſſer Nicolo el me ha drizzato da uoi un huomo da
bene Medico da Millano chiamato miſſer Hieronimo Cardano elquale é un gran
dißimo Mathematico, & legge publicamente Euclide li in Millano, & al preſente fa
tampare una ſua oper a in la pratica di Arithmetica & Geometria & in Algebra che
ſara una bella coſa.
Et per che egli ha inteſo uoi eſſer ſtato in una diſputa con maestro
Antoniomaria fiore, & che uoi romaneſti daccordo di proponere.
30. caſi, ouer que
ſtioni, per uno, & che coſi faceſti, & ſua eccellentia ha inteſo che il detto maestro An­
toniomaria, ui propoſe tutti li ſuoi.
30. che ui conduceuano in Algebra in un capito­
lo di coſa è cubo equal à numero.
Et che uoi trouaſti regola generale à tal capitolo,
& per uigore di tal uoſtra inuentione uoi riſolueſti tutti li detti.
30. caſi à uoi propo­
ſti in termine de due hore.
Et per tanto ſua eccellentia ui prega che uoi gli uogliati
mandare di gratia tal regola da uoi trouata, & s'el ui pare lui la dara fora in la pre­
ſente ſua opera ſotto uostro nome, & ſe anchor el non ui pare, che lui la dia fora, la te­
neraſecreta. N. Diceti à ſua eccellentia, che quella mi perdona, che quando uoro pu
blicar tal mia inuentione la uoro publicar in opere mie, & non in opere de altri, ſi che
ſua eccellentia mi habbia per iſcuſo. Z. Non uolendoli dar tal uoſtra inuentione ſua
eccellentia mi ha or dinato che uiprega che gli uogliati almen dar li detti.
30. caſi che
lui ui propoſe, con la uoſtra reſolutione, & ſime lmente li uoſtri.
30. che gli proponefti
a lui. N. Manco questo ſarin perche ogni uolta che lui haueſſe uno de detti caſt con
la ſua ſolutione ſubito ſua eccellentia intendaria la regola da me rnrouata con laquale

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