Morelli, Gregorio, Scala di tutte le scienze et arti, 1567

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1il ſuo contrario, à talche ſe non ui ſarà un con
trario, ſarà neceſſario che ui ſia l'altro, ouero
il mezo loro.
TOM. Queſto ſarebbe uerißimo
quando tutti i modi haueſſero contrari ſenza
mezo, et che in un componimento non ſi uariaſ
ſero i modi ſecondo i propoſiti.
MAR. Credo io
che li habbino, perche ueggo io che il difficile,
ha il facile, il graue, & l'humile.
È ben uero, ſe
pigliate tutto un trattato inſieme, che può eſſer,
che in quel trattato ſaranno piu modi, ouero in
quanto alla eſſornatione delle dittioni, ouero
clauſule, che non ſaranno in un'altro.
TOM.
Che credeuate, che uoleſſe dire d'una clauſula
ſola non ſi può inſegnare un concetto.
MOR.
Hauete ragione.
Hora habbiamo col nome del
Signore finita la Scala.
Prima drizzaßimo gli

stanti, quali chiamano ordine, & ſono riſo­
lutione, compoſitione, diffinitione; applicati i
gradi, che ſono de gli antichi, i metodi, cioè
dimoſtratione, riſolutione, diuiſione, & diffi­
nitione.
Mi mancaua per fornire la Scala, d'ap
poggiarli il Tappo, il che faceßimo hieri: ilqua
le è l'iſtrumento eſperimentale, che ſono l'eſ­
ſempio, & l'induttione.
Hoggi mò hauemo im
parato à fare gli paßi per eſſa Scala, cioè im
parati i modi dell'inſegnare.
Però altro non
mi reſta, che imitando il noſtro Tomitano, in­
commciamo ad indrizzarui qualche degno

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