229205LIBRO II.
in niuna ſerie di piccolezze, quali che eſſe ſieno.
E ſe voleſſe pur la natura ridur la coſa al nien-
te, biſognerebbe, che una volta la diſtruggeſſe
tutta ad un tratto, abbandonando tutti gli ordini
delle infinite piccolezze, e ſaltando, per così di-
re, fuor della ſerie. Se quello è vero, che dite,
et a me par che ſia, diſſe allora il Signor Mar-
cheſe; com’ è dunque, che i matematici van pur
tutto ’l dì nominando l’ ordinata zero, e fanno
intorno ad eſſa le dimoſtrazioni? Ciò fanno, diſ-
ſi, perchè quell’ ordinata, che eſſi chiamano ze-
ro, non è veramente nulla; ma per l’ infinita ſua
piccolezza credono di poterla traſcurare nelle
miſure comuni; e cosi traſcurandola la fanno di-
ventar nulla nella lor mente. Che ſe foſſe vera-
mente nulla in ſe ſteſſa, non potrebbono eſſi poi
averla per una lineetta compoſta di infinite altre,
come vedrete ch’ e’ fanno, maſſimamente nel cal-
colo differenziale. Voi dunque nella ſerie delle
ordinate, che avete propoſta, ne troverete infini-
te, che ſaranno infinitamente piccole; non ne tro-
verete niuna, che ſia veramente nulla. E ſimil-
mente avverrà nella ſerie delle contuſioni, la quale,
come che proceda ad altre ed altre contuſioni ſem-
pre più piccole in inſinito, non però mai verrà ad
incontrarſi in una, che ſia perfettamente nulla,
come quella ſarebbe de corpi perfettamente du-
ri. Laonde quantunque la legge della continui-
tà richiedeſſe, che l’ azione della forza viva, per
tener dietro alla ſerie delle contuſioni, ſi
E ſe voleſſe pur la natura ridur la coſa al nien-
te, biſognerebbe, che una volta la diſtruggeſſe
tutta ad un tratto, abbandonando tutti gli ordini
delle infinite piccolezze, e ſaltando, per così di-
re, fuor della ſerie. Se quello è vero, che dite,
et a me par che ſia, diſſe allora il Signor Mar-
cheſe; com’ è dunque, che i matematici van pur
tutto ’l dì nominando l’ ordinata zero, e fanno
intorno ad eſſa le dimoſtrazioni? Ciò fanno, diſ-
ſi, perchè quell’ ordinata, che eſſi chiamano ze-
ro, non è veramente nulla; ma per l’ infinita ſua
piccolezza credono di poterla traſcurare nelle
miſure comuni; e cosi traſcurandola la fanno di-
ventar nulla nella lor mente. Che ſe foſſe vera-
mente nulla in ſe ſteſſa, non potrebbono eſſi poi
averla per una lineetta compoſta di infinite altre,
come vedrete ch’ e’ fanno, maſſimamente nel cal-
colo differenziale. Voi dunque nella ſerie delle
ordinate, che avete propoſta, ne troverete infini-
te, che ſaranno infinitamente piccole; non ne tro-
verete niuna, che ſia veramente nulla. E ſimil-
mente avverrà nella ſerie delle contuſioni, la quale,
come che proceda ad altre ed altre contuſioni ſem-
pre più piccole in inſinito, non però mai verrà ad
incontrarſi in una, che ſia perfettamente nulla,
come quella ſarebbe de corpi perfettamente du-
ri. Laonde quantunque la legge della continui-
tà richiedeſſe, che l’ azione della forza viva, per
tener dietro alla ſerie delle contuſioni, ſi