Del Bruno, Raffaelo, Ristretto delle cose piu' notabili della citta' di firenze, 1745

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1 bili quelli, che ne' tempi antichi, e moder-
ni ebbero l'onore d'eſſer creati Cavalieri
da Imperadori, e Monarchi, per ricompenſa
del loro valore, e ad alcuni non ſon man-
cate Sovranità ragguardevoliſſime, ed anche
Regie, e le Dignità prime del Mondo.

Moltiſſimi quelli, che nelle Regioni anche
più barbare, e più lontane ſi renderono
formidabili, e nel medeſimo tempo glorioſi.

Nè poſſiamo tacere, che tutto il nuovo
Mondo ha il ſuo nome da un Fiorentino.

Ma che diremo noi degli Uomini Letterati ?
Dopo l'invaſione de' Barbari nell'Italia, ri-
maſero le Scienze, e l'Arti più nobili ſe-
polte in una profonda ignoranza: mercè
però de' Fiorentini riſorſero a nuova vita,
ripigliando il lor primiero ſplendore.
Quin-
di ſi vedde, quaſi diſſi, rinata la Poesía,
e l'Eloquenza Latina, e Greca, e pren-
der vita la Letteratura Toſcana.
Rifiorì la
Filoſofia di Platone, e con eſſa ogni altra
Scienza più ragguardevole.
Le Mattemati-
che ſormontarono al ſommo grado col gran
Galileo, e l'Jus Civile dall'interpetrazione
del noſtro Accurſio incominciò grandemente
a riſorgere.
Così fecero la Pittura, la Scul-
tura, e l'Architettura; nelle quali tant' ol-
tre s' avanzarono i Fiorentini, che a loro
giuſtamente ſi dee la lode di primi Maeſtri,
e di Reſtauratori di sì bell'Arti.
E ſe,
nell'Armi, e nelle Lettere grandemente
fiorirono, quanto più ſi ſegnalarono nella

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